Franco Ordine
Andriy Shevchenko è ancora in bilico. Sospeso lungo la rotta Milano-Londra. Lincontro decisivo previsto per ieri è stato spostato al pomeriggio di oggi, ore 15, via Turati. Smentite le voci di un irrigidimento del club rossonero e del suo dirigente in prima linea. «Non scade nessun ultimatum, non cè fretta» spiega Adriano Galliani e dal tono della sua voce e delle sue dichiarazioni si capisce al volo che i rapporti restano ancora quelli di una volta con il bomber ucraino, improntati alla cordialità assoluta. Se divorzio sarà, sarà consensuale, senza lacerazioni. «Lho invitato anche alla partita di basket» fa sapere Galliani, rimasto nel pomeriggio in sede a discutere con lavvocato Cantamessa del caso intercettazioni prima di assistere alla sfida dellArmani Jeans, la sua seconda passione dopo il calcio. «Di sicuro non ho ancora perso la speranza di riuscire a trattenere Sheva al Milan» è la frase, colma di un ottimismo di bandiera, che fa da preparazione al summit scandito da altre frasi e in particolare da altri negoziati. Larrivo di Shevchenko, ieri mattina a Milanello, per proseguire la terapia in vista del raduno pre-mondiale con la sua nazionale, si svolge nel massimo della normalità. Medici e fisioterapisti lo prendono in consegna e lo restituiscono qualche ora dopo di indecifrabile umore. «Mi fermo una settimana a Milano» informa lex Pallone doro. E loccasione sarà propizia per incontrare un suo agente di fiducia per discutere di un possibile nuovo sponsor.
Alluscita da Milanello Sheva dribbla i cronisti, «non posso parlare prima daver incontrato Galliani» spiega e confessa daver visto e letto i tanti messaggi strappa-lacrime dei tifosi sul sito www.shevarestaconnoi.it. «Mi hanno commosso» è la sua ammissione, segno che quegli attestati di affetto qualcosa hanno scavato nella roccia ucraina e nella decisione, ormai presa, di voler lasciare Milano per Londra. Sette anni felici e 173 gol non si dimenticano facilmente: perciò il Milan ha lobbligo di perseguire un tentativo di rinegoziare il contratto prima di aprire la trattativa con il Chelsea che continua a lanciare messaggi, tutti rispediti puntualmente al mittente. Anche lultima offerta recapitata via giornali, Drogba, Gallas e 20 milioni di euro, rappresenta per il vertice di via Turati una proposta irricevibile. Galliani e Ancelotti, in perfetto accordo, non hanno firmato il gradimento per il centravanti africano che in Inghilterra non ha mai definitivamente convinto.
Il nodo è sempre la valutazione di Sheva: 50 milioni di euro più Gallas. E su questo è inutile discutere o trattare. Come avvenne lanno scorso di questi tempi, tra Chelsea e Milan, nonostante i buoni rapporti di facciata, la cessione di Kaladze naufragò in modo clamoroso. Abramovich ritenne eccessiva la valutazione di Galliani (13 milioni di euro), il Milan ritirò il georgiano dal mercato che adesso è diventato un puntello insostituibile della sua difesa. Nella lista dei calciatori graditi al Milan, cè stata ieri una cancellazione significativa. Il tratto di pennarello è stato segnato sul nome di Ronaldo, abbinato in un primo momento al gusto calcistico del presidente Silvio Berlusconi, pronto a tornare, dopo lassemblea degli azionisti fissata per il 18 giugno prossimo, presidente a tutti gli effetti del club. Ronaldo no, Ibrahimovioc sì: ecco la scelta di fondo, di natura tecnica, decisa e che rende perciò irricevibile la proposta Drogba.
Con Shevchenko in bilico, è definito invece il futuro di Rui Costa, congedato con una nota di lode per il suo comportamento, negli anni milanisti, dentro e fuori dal campo di gioco. Rui Costa ha rescisso il contratto ricco, molto ricco, di 4 milioni e 200mila euro, si è accontentato di molto meno pur di concludere la sua carriera a Lisbona.
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