Augusto Pozzoli
Come la scuola può educare a vincere il razzismo. È lobiettivo che si è posto il convegno promosso dalla Direzione scolastica regionale che si è svolto ieri a Rozzano per insegnanti e studenti di licei, provenienti dalla città e dal Sud Milano. Titolo del convegno: «Shoah e multiculturalismo: strategie e proposte pedagogiche». Tra i relatori esperti universitari. Il direttore lombardo Mario Dutto e Amos Luzzatto presidente delle comunità ebraiche.
«Linsegnamento della Shoah ha esordito il sottosegretario del MIUR, Valentina Aprea, aprendo i lavori - è un impegno educativo speciale. Perché la conoscenza di ciò che è accaduto nel cuore della civilissima Europa non più di 60 anni fa e la comprensione della ferita inferta alla cultura e alla civiltà, ci mettono a confronto con il fondamento stesso della nostra umanità e con laberrazione cui possono portare lirrazionalità, lodio e il pregiudizio».
Questo tema di grande rilevanza storica va ora riletto e affrontato nel contesto delle complessità multiculturali della società. La scuola italiana da alcuni anni dedica peraltro a questo tema una particolare attenzione. «È giusto ha ricordato Alessandra Chiappano, responsabile del settore didattico della Fondazione memoria della deportazione che nelle scuole si analizzi il percorso che ha portato alleliminazione di più di 7mila cittadini italiani di religione ebraica. È giusto che gli studenti sappiano quale era il progetto che il nazifascismo aveva in mente, quale era la loro idea di Europa».
Milena Canterini, docente della Cattolica, ha offerto a insegnanti e studenti alcune linee di metodologia per educare a non essere razzisti: partendo dalla testimonianza di Anna Frank, e verificando nel concreto le storie di adolescenti vittime di pregiudizi.
«Questo incontro ha detto a conclusione il sottosegretario Aprea rientra in un quadro di iniziative in cui la sinergia di più istituzioni, enti territoriali, uffici scolastici regionali, scuole, centri di ricerca e MIUR, contribuisce a delineare unofferta educativa indispensabile per affrontare con consapevolezza i problemi della società contemporanea».
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