Mentre sui teatri e tutte le produzioni di spettacolo incombe la scure dei tagli della prossima Finanziaria, lassessore regionale alla Cultura Massimo Zanello lancia un altolà: prima di tagliare, abbattiamo sprechi e sperequazioni, come quelli che da anni privilegiano Roma nei confronti della Lombardia e delle altre regioni italiane. Complessivamente, infatti, lo Stato destina soltanto cinque euro per la cultura di ogni cittadino lombardo, un terzo di quanto devolve agli abitanti del Lazio. Il risultato è che i lombardi, ogni volta che vanno a teatro, pagano il 33% in più dei romani, una sorta di tassa al Lazio. I dati relativi ai contributi del Fus, il Fondo unico dello spettacolo, mettono in evidenzia una palese discriminazione nei confronti della Lombardia che, pur vantando una maggior produttività in termini di incassi e ingressi in teatri e cinema, ottiene sovvenzioni nettamente inferiori: 51 milioni di euro rispetto agli 84 milioni dati al Lazio che ha una popolazione inferiore della metà.
Un caso su tutti quello dei teatri: solo 43 le strutture lombarde finanziate dallo Stato rispetto alle 119 del Lazio. I nostri teatri ottengono un terzo dei contributi devoluti al Lazio, malgrado incassino di più (172 milioni contro 106).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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