Si autosospende l’assessore leghista accusato di violenza

Si è autosospeso Luca Talice, l’assessore leghista della Provincia di Monza e Brianza accusato di violenza sessuale da due militanti del Carroccio e consiglieri comunali a Seregno dove lo stesso Talice è capogruppo. La decisione dopo un incontro con il presidente della Provincia Dario Allevi (Pdl) che ha assunto ad interim le deleghe alla Sicurezza, alla Polizia provinciale e alla Protezione civile. «Credo che Luca abbia preso la decisione migliore per potersi difendere più liberamente e per affrontare con maggiore serenità gli sviluppi dell’indagine - il primo commento di Allevi - Umanamente mi auguro che possa dimostrare la propria estraneità e tornare al suo posto in Provincia, dove finora ha svolto un ottimo lavoro». Nessuna presunzione d’innocenza per Sebastiano Laverde, capogruppo dell’Idv. «Quando pendono accuse e sospetti così gravi, è necessario chiarire la propria posizione con il massimo senso di responsabilità». A difendere Talice le parole di Matteo Salvini, vicesegretario della Lega Lombarda che collega le accuse all’impegno nel contrasto «a quell’intreccio di poteri forti e illeciti tra politica ed economia che opera in Brianza». Secondo Salvini «Talice da anni difende il territorio dal cemento. E questo può costare caro».

Per il presidente del consiglio regionale Davide Boni è «compito della magistratura verificare quanto accaduto e portare a termine l’iter giudiziario». Ma «ogni persona, indipendentemente dalla carica istituzionale ricoperta è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità e a pagare, senza sconti, i reati commessi».

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