Da oltre due anni sono un geometra pensionato. Non sono mai stato così bene! Ci sono, logicamente, gli acciacchi dell'età, che - peraltro - erano già maturati prima del diritto alla pensione, ma quello che conta è lo stato d'animo.
Molto opportunamente, al di là dei motivi di ordine economico, avevo deciso di continuare la mia attività lavorativa, seppur notevolmente ridimensionata, per non far atrofizzare il cervello oltre il livello già determinato dall'età.
Sono soddisfatto della decisione perché riesco a lavorare con serenità, senza premura e quindi con la possibilità di dedicare agli impegni tutto il tempo necessario per non «scivolare su qualche buccia di banana» a causa della fretta.
Non solo. Ma ciò che mi regala le soddisfazioni più gratificanti è la possibilità di approfondire qualche argomento sempre lasciato in superficie per mancanza di tempo, di riservare maggiore attenzione ad argomenti ed attività di natura culturale, a dedicare al prossimo qualche spicciolo di tempo in più, comprendendo nel «prossimo» giovani Colleghi meritevoli, ai quali - noi anziani - possiamo passare, oltre a consigli e predicozzi, qualche fruttuoso incarico.
Sono perfettamente a conoscenza di non aver scoperto l'acqua calda, ma vorrei che queste mie considerazioni non fossero considerate anacronistiche per i giovani geometri. Anzi, proprio loro, è bene che tengano sempre presente la rapidità con la quale passa il tempo e come l'età della pensione giunga quasi improvvisa.
A costoro, incidentalmente, auguro una lunga e brillante carriera professionale anche per motivi egoistici, nel senso che mi assicurano l'erogazione della pensione,
Al di là delle battute, a questi giovani mi permetto suggerire di operare sempre con serietà ed onestà, anche per quanto riguarda la contribuzione alla Cassa Nazionale Geometri che, non dimentichiamolo, è stata voluta ed attuata da chi ci ha preceduto in questa stupenda professione e, ora, mantenuta in efficienza dai Colleghi che abbiamo delegato a rappresentarci.
Agli altri giovani «quasi-geometri» che ancora non hanno terminato gli studi, nonché ai già diplomati che stanno facendo il «praticantato» prima dell'esame di abilitazione, oltre agli auspici di leggere presto il loro nome nell'elenco degli iscritti al glorioso Albo dei Geometri, desidero pubblicamente segnalare che, mediante l'iscrizione alla Cassa Nazionale Geometri, con una giusta ed onesta contribuzione si può ottenere, al raggiungimento dei requisiti, una pensione decorosa che - a parte l'aspetto economico - è appagante anche da un punto di vista morale.
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