Bolzano - E' uno studente modenese di 16 anni il pirata delle nevi che il giorno di Natale ha investito ed ucciso un uomo di 51 anni sulle piste di Obereggen, in Alto Adige. L'incubo è finito: poco più di 48 ore dopo l'incidente, annunciato dalla telefonata di un legale del foro di Modena, il giovane si è costituito ai carabinieri. Il pirata delle nevi è un ragazzino. E' arrivato in caserma accompagnato da un avvocato di fiducia e dai genitori con cui era in vacanza in un albergo della zona di Obereggen. Ora è accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso: nessun provvedimento restrittivo nei suoi confronti.
Sulla identità del giovane, che nell'impatto avrebbe riportato un botta ad una spalla, al momento non si sa altro. Presentato come un normale bravo studente, ha raccontato di esser brevemente svenuto al momento dello scontro. Quando si è ripreso, ha visto che stavano già soccorrendo l'altra persona a terra e non si sarebbe più preoccupato. Soltanto ieri sera, dopo aver visto la tv, ha capito quel che poteva essere realmente accaduto. E, dopo una notte insonne, solo stamani ha raccontato tutto ai genitori, quando ormai i carabinieri stavano per individuarlo grazie alle tracce elettroniche del suo skipass.
Il drammatico incidente si era verificato la mattina di Natale sulla pista Absam di Obereggen, non lontano da Bolzano. Arthur Lantschner - 51 anni, altoatesino di Collepietra, cuoco all'ospedale di Bolzano - stava sciando tranquillamente con l'unica figlia, Caroline, di 12 anni, quando è stato investito in pieno da un altro sciatore che scendeva a fortissima velocità. Tutti e due sono finiti a terra ma il cuoco non si è più ripreso: è morto poco dopo nonostante i soccorsi per la gravità delle ferite riportate soprattutto alla testa. L'investitore, rimessi gli sci che aveva perso nell'impatto, si era invece allontanato. Investito ed investitore non indossavano il casco obbligatorio sino ai 14 anni di età ma ormai considerato un elemento essenziale di sicurezza sulle piste da sci. Se Lantschner l'avesse indossato, forse l'incidente poteva finire diversamente.
Proprio ad Obereggen, all'inizio della stagione invernale, il consorzio sciistico delle Dolomiti aveva organizzato una conferenza stampa tutta centrata sulla sicurezza e sulla necessità di indossare il casco. Da parte dei carabinieri subito dopo l'incidente è subito cominciata una vasta indagine per individuare lo sciatore pirata. Soprattutto sono stati passati al setaccio i tabulati degli skipass per cercare di individuare chi si trovasse in pista nella mattinata. Sono state esaminate anche le registrazioni delle telecamere di alcuni bancomat che si trovano nell'area sciistica. Lo sciatore pirata era stato descritto da alcuni testimoni come un giovane sui trenta anni, grande e grosso, alto circa un metro e 90, con un berretto calcato in testa da cui uscivano capelli scuri e che indossava una giacca a vento blu scuro. Proprio oggi era stato diffuso il suo identikit con i carabinieri guidati dal col. Andrea Rispoli e dal capitano Davide Perasso ormai certi, soprattutto grazie ai tabulati degli skipass, di essere prossimi alla sua identificazione. Poi è arrivata la telefonata dell'avvocato ed i carabinieri hanno aspettato l'arrivo del sedicenne ad un bivio della strada statale.
L'identikit gli somiglia moltissimo, solo che è un ragazzino di 16 anni, con una statura più bassa di quella descritta dai testimoni. Lunedì prossimo, intanto, a Collepietra ci saranno i funerali di Arthur Lantschner, morto il giorno di Natale mentre sciava tranquillamente con la figlia di 12 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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