"Si diffonde facilmente ma non è un virus cattivo"

Gli anziani sono maggiormente protetti

"Si diffonde facilmente ma non è un virus cattivo"

È l’uomo che ha studiato nella sua vita le pandemie della seconda metà del secolo scorso. L’Asiatica, la pandemia di Hong Kong. E di fronte a quest’ ultima, l’H1N1, Pietro Crovari, professore emerito di Igiene generale e applicata all'università di Genova ed esperto di influenza, scaccia gli allarmismi ma avverte che arriverà anche da noi il picco.

Ma da quando professore?
«Se dico che potrà scoppiare tra agosto e Natale ci azzecco di sicuro ma non lo può sapere nessuno in realtà. Lo constatiamo solo attraverso il sistema di sorveglianza. Il virus fa quello che vuole. Comunque non è il caso di fare allarmismi. La situazione è seria ma è una pandemia di influenza con un virus non cattivo».

Cosa significa non cattivo?
«Non ammazza la gente, i sintomi sono gli stessi di un’influenza normale o al massimo un pochino più serie visto che il tasso di mortalità negli Usa e in Messico è dello 0,4 rispetto allo 0,1 della normale influenza. Può creare complicazioni polmonari, miocardiche. Si è scoperto che agli obesi questa influenza fa molto male e anche alle donne all’ultimo stadio di gravidanza. Siamo però ancora in partenza e la severità del virus è un requisito che può cambiare con il tempo. Dovremo seguire con attenzione quello che succede in Argentina o in Australia dove è già inverno».

Ma quanti italiani saranno toccati dalla pandemia?
«Il numero dei malati è mediamente due-tre anche quattro volte quelli della stagionale influenza. Dunque dai 5 milioni si potrebbe arrivare a 10 ma anche a 18 milioni (20-30% della popolazione)».

E il numero dei contagi da cosa dipende?
«Dalla tempestività con cui possiamo vaccinare. Gli anziani sono protetti perché è un virus che è circolato quando loro erano bambini. Su 100 soggetti testati sopra i 65, il 30% è immunizzato. Bambini e giovani, invece, hanno zero immunità».

Come possiamo rallentare la diffusione del virus?
«L'isolamento domiciliare è importantissimo, così come la cura e gli antivirali per il malato e i familiari».

Dunque l’unica strategia è il contenimento, in attesa del vaccino?
«Il vaccino c’è già. Ora lo stanno testando per verificare se è efficace e se non offre controindicazioni. Prima di novembre non sarà disponibile in alcuna parte del pianeta».

Non è che parte la caccia al vaccino fasullo magari su Internet?
«Bisogna stare molto attenti. Il vaccino sarà distribuito attraverso il servizio sanitario nazionale. Chiunque si procuri un medicinale non testato potrebbe rischiare malattie ben più gravi di un’influenza».

Questo virus sostituirà quello stagionale?
«Penso che il normale virus

influenzale circolerà parallelamente, forse un po’ meno del solito. Ma bisogna tenerli a bada tutti e due. Se si dovessero incontrare, potrebbe crearsi un terzo virus, sarebbe una situazione nuova. E dunque pericolosa».

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