Si elegge il presidente dell’Aia Gussoni favorito, Nicchi spera

La Fifa: bisogna arrivare ai fischietti professionisti. E Borrelli chiede più soldi per la sua superprocura del calcio

da Roma
È il giorno di Cesare Gussoni. Oggi l’assemblea dell’Aia, riunita a Tivoli già da ieri sera, dovrebbe eleggerlo nuovo presidente, anche se nel clan dell’aretino Marcello Nicchi (suo unico antagonista) dicono di avere i numeri – specie nelle sezioni del nord - per sovvertire il pronostico. Gussoni, già designatore dal 1985 al ’90, non sarà solo il nuovo capo dell’associazione arbitrale – quella del dopo Calciopoli e del dopo Lanese, uno degli implicati principali nello scandalo estivo -, ma dovrebbe anche rivestire quella funzione di sostegno istituzionale per rendere meno vulnerabile la classe dei fischietti, che negli ultimi tempi si sono sentiti attaccati da ogni parte. Dopo gli interventi di molti dei 305 delegati chiamati al voto, nel pomeriggio ci sarà l’elezione che non dovrebbe riservare sorprese. Gussoni nominerà come suo vice Di Cola, mentre Mattei sarà confermato come responsabile dell’area tecnica e Tedeschi come designatore, almeno fino a giugno. Quando Collina, tirato in ballo da Nicchi ma solo per fini elettorali, potrebbe aver riacquisito la tessera Aia e rientrare in gioco. Uno dei primi atti annunciati è il cambiamento del regolamento dell’Aia, impresa non facile. «Gli arbitri hanno bisogno di voltare pagina, Gussoni rappresenta il passato», il commento dell’arbitro De Santis. Da che pulpito arriva la predica...
Ieri l’addio polemico del commissario Agnolin: «Ho la presunzione di dire che in questi mesi ho fatto molto e ho messo il primo mattone di un edificio nuovo. I tanti cartellini degli arbitri in questa stagione? Sì, lo ritengo un fatto positivo. Ci sono errori grossolani, almeno però si assiste alla crescita dei giovani non soggiogati da nessuno». Intanto la Fifa propone l’introduzione a breve degli arbitri professionisti, mentre l’Uefa, preoccupata per il poco rispetto che giocatori e allenatori mostrano verso i fischietti, annuncia che presto potrebbe introdurre la norma con la quale solo i capitani delle squadre potranno parlare e protestare con i direttori di gara.
Intanto il capo dell’ufficio indagini della Figc Borrelli fa le prove generali di superprocura.

Nell’incontro con gli oltre 200 collaboratori, ha chiesto al commissario della Figc Pancalli di aumentare l’indennità giornaliera di ogni collaboratore (attualmente 52 euro lordi) e il budget a disposizione dell’ufficio da 700 a 800mila euro.

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