Si finge un «collega»: poliziotto in borghese beffa il rapinatore

È entrato in quella banca di Santo Stefano al Mare, come un cliente qualsiasi, ha preso lo scontrino numerato per fare la coda, e s’è accomodato sulla sedia in attesa del suo turno. Poi, all’improvviso - in realtà, aspettava il momento buono - Mirko ha rotto gli indugi: «Fermi tutti, questa è una rapina!». Il coltellaccio che aveva in mano ha tolto qualunque dubbio agli spettatori: «Questo qui fa sul serio, meglio obbedire». Lui li ha fatti stendere per terra, tutti e otto, in ostaggio, prima di dedicarsi alla cassaforte. Ma a quel punto - «Il più è fatto», pensava Mirko - è intervenuto l’imprevisto, sotto forma di un cliente, come dire?, esperto di quelle faccende. Era uno di quelli stesi sul pavimento, ma ha fatto cenno di alzarsi e di parlamentare col rapinatore. «Senti, dammi retta, smamma. Io lo so come vanno a finire queste cose. Ti conviene». Un po’ alterato, e un po’ spiazzato, Mirko s’è rivolto a quello che gli pareva solo uno scocciatore: «Ma che ne sai, tu, di come vanno a finire queste cose? Tu che sei qui in banca perché c’hai la grana e te ne freghi di uno come me che non sa come arrivare alla fine del mese... boia d’un governo ladro». Altrettanto pronta la replica: «Lascia stare il governo, ché io sono uno che vota alle primarie del Partito democratico. Il fatto è che la grana la volevo anch’io, come te. E ci sono passato anch’io da queste parti. Solo che c’ho trovato i carabinieri che m’hanno messo dentro. Ho beccato dieci anni, rapina a mano armata. Di coltello. Come te. Pensaci». Mirko ha avvertito una fitta allo stomaco, tanto forte che neanche quando faceva zapping col telecomando e beccava roba tipo «Anno zero». Il braccio è calato come gli ascolti di Santoro, la pressione, in compenso, è schizzata alle stelle. Poi, afflitto, quasi tenero: «M’hai convinto - ha sibilato, con un fil di voce -. Tieni tu il coltello. Ci rinuncio». Restava solo una piccola sorpresa.

La botta finale: «Dammi i polsi, ti metto le manette - gli ha detto il presunto ex galeotto -. Sai, sono un poliziotto in borghese, ero qui per fare un prelievo. E tu, devo riconoscerlo, Mirko: sei proprio uno sfigato».

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