È bastato il passaparola del pubblico per fare di «Zero» di Massimiliano Bruno (di scena alla Cometa fino al 15 gennaio) uno degli spettacoli cult di questa stagione teatrale. Si tratta di un atto unico dove la parola è smorzata, esaltata, masticata, inghiottita da un Massimiliano Bruno in grande forma, un piccolo capolavoro di bravura per la cura del testo e per la scelta dei personaggi (tutti interpretati da Bruno) e che si muovono lungo il filo del ricordo, dellevocazione emotiva con unaneddotica lessicale e una mimica da sicuro «one man show». Unico attore sulla scena (alle spalle, solo unorchestra-coro a sottolineare le «trasformazioni» nei vari personaggi, in una escalation di pathos) Massimiliano Bruno per unora e mezzo toglie il fiato in un crescendo emozionale. «Zero» racconta un countdown verso lora X, fino al momento della resa dei conti, che il pubblico scoprirà e capirà solo alla fine, come nei migliori gialli e si ride come nelle migliori commedie.
Su tutti, il personaggio di «Cacasotto» che accompagna gli altri nel limbo della memoria per ritornare a un fosco episodio del 1982 che accomuna i personaggi altrimenti distanti tra loro per estrazione e interessi. «Cacasotto» i punti della trama, che apre e chiude latto unico scritto da Bruno e diretto da Furio Andreotti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.