Cultura e Spettacoli

Si ride grasso con il bandito trasformato in lillipuziano

La premiata ditta Wayans, Wayans&Wayans ne ha combinata un’altra con questa storiella di stampo televisivo, se non fosse per le pesanti implicazioni scatologiche e non solo. In breve: una giovane coppia di colore, siamo nella borghesia chiassosa e colorata, adotta un bimbo abbandonato dai genitori. In realtà è il nano del titolo, un adulto con tendenze criminali, una faccia da schiaffi a volte irresistibile, che ha rubato un grosso diamante ed è ricercato dalla polizia. Su questo canovaccio i Wayans svariano con invenzioni il più delle volte discutibili ed altre divertentissime. Destinato ai ragazzi, in realtà strizza l’occhio ai genitori per le allusioni alla vita di coppia, le adozioni e il sesso. Reduci dalla infinita serie Scary Movie, i Wayans ricorrono qui a un espediente digitale strepitoso, al punto che è impossibile per uno spettatore distratto accorgersi che il corpo del bimbo è quello di un nano vero, mentre la testa è quella di uno dei fratelli Wayans, alto come un cestista. Basta questo a rendere almeno gustosa questa commedia demenziale, fragorosa e simpaticamente volgare.



QUEL NANO INFAME (Usa, 2006) di Keenan Ivory Wayans con Marlon Wayans e Shawns Wayans. 85 minuti

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