Eleonora Barbieri
È il 1950 e il concorso di Miss Italia si tiene, per la prima volta, a Salsomaggiore Terme. La sera del 3 settembre, i risultati della finale sono annunciati alla radio: prima, Anna Maria Bugliari, salernitana; quarta, Sofia Scicolone, una quasi sedicenne che, stando al parere dei giurati, sarebbe «troppo poco donna, troppo adolescenziale». In quattro parole: «Non ci pare bella». La futura Sofia Loren si deve accontentare della fascia di «miss Eleganza», creata appositamente per lei; e, mentre la neoreginetta lascia il mondo dello spettacolo per dedicarsi alla famiglia, la Loren diventa l'attrice simbolo della bellezza italiana.
Il suo mancato successo al concorso è ormai entrato negli annali, un po' come l'ultimo posto dell'esordiente Vasco Rossi a Sanremo o la bocciatura di Alberto Moravia all'esame da giornalista: e non è soltanto una storiella consolatoria, ma un copione che porta fortuna a molti «secondi» o addirittura non classificati, premiati da una carriera inizialmente imprevedibile (almeno per le poco lungimiranti giurie). Per la cronologia, l'ultima a beneficiare della legge del non vincitore è stata Caterina Murino, cagliaritana arrivata quarta a miss Italia nel 1997 e, da allora, volto di una casa di cosmetici, letterina di «Passaparola», quindi attrice sul piccolo e grande schermo; fino alla sua partecipazione, annunciata pochi giorni fa, al nuovo episodio della saga di 007, Casino Royale. La Murino non sarà la Bond-girl dell'agente con licenza di uccidere Daniel Craig, ma avrà comunque una visibilità planetaria. Lei, bruna con gli occhi verdi, non si è certo persa d'animo per quella sconfitta di nove anni fa: e questo forse è stato il vero segreto della sua carriera, come è successo ad alcune antecedenti illustri, a partire da Stefania Sandrelli.
Prima di conquistare il pubblico maschile di tutta Italia, infatti, anche la giovanissima Angela di Divorzio all'italiana aveva tentato la fortuna a Salsomaggiore, guadagnando nel 1960 la coroncina di miss Viareggio e nulla più: di lì a poco, però, Pietro Germi l'avrebbe resa una diva. Un po' come lo sguardo di Federico Fellini, che nel 1989 girò uno spot con Paolo Villaggio e una giovane italo-finlandese, Anna Falchi che, nella cittadina delle terme, si era fatta notare come miss Cinema; o Renzo Arbore che, nel 1987, ha portato in televisione la siciliana Maria Grazia Cucinotta, arrivata terza al concorso. La fortuna della non-classificata ha baciato anche Simona Ventura (che nel 1986 è stata scelta come miss Italia nel mondo), la bellissima Ilary Blasi che, nel 1998, si è dovuta accontentare di una elezione a miss Lazio, Carmen Russo e Alba Parietti (entrambe finaliste rispettivamente nel 1973 e nel 1978). Un'altra che è soltanto arrivata in finale, ma ha trovato il successo televisivo è Elisabetta Gregoraci, valletta di Pupo ad Affari tuoi e conduttrice di Sipario su Rete4: «Nel 1997 sono stata Miss Calabria e Miss Sorriso - scherza - e, certo, allora avrei voluto vincere. Ma, forse, mi è andata meglio così. Perché quello che conta è non arrendersi alla prima sconfitta, essere testarda fino in fondo».
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