Insofferenza diffusa. Lamentele e proteste che diventano rabbia. Lumore del consumatore è in bilico: costretto a fare i conti con gli aumenti dei prezzi su tutto.
Cè chi si lamenta del conto in pizzeria e chi bestemmia per un caffè e cappuccino. Tutti registrano la stessa voce: il portafoglio non basta. Così nel 2008 la strada per le vacanze è un po' più in salita per tutti. È l'anno da record, i prezzi sono aumentati del 4,2 per cento. Il pieno dell'auto costa 25 euro in più rispetto a un anno fa. I biglietti aerei lievitano con il caro carburante. Un'indagine della Federconsumatori Puglia rivela che i prezzi negli stabilimenti balneari sono aumentati nonostante i costi base delle concessioni siano rimasti gli stessi, ridicoli come un anno fa. Fioccano le proteste, le indignazioni di turisti gabbati, truffati, presi in giro. Cade la fiducia.
«Ho pagato trenta euro per tre panini in un bar normalissimo, neanche centrale e lontano dal mare. È uno scandalo». La denuncia arriva da un turista torinese in vacanza a Tusa, in Sicilia, da dove i vacanzieri del nord di solito tornano contenti e soddisfatti per i prezzi bassi che trovano. «A Torino dove abito - dice - un panino costa 5 euro». Il conto alla fine del pasto per i tre amici seduti al tavolino del bar è stato una pessima sorpresa: 43 euro per tre panini e bibite. La denuncia alla Guardia di finanza di Santo Stefano di Camastra è scattata appena usciti da lì. Non cera il listino, così il barista ha potuto scegliere il prezzo che voleva. Stessa brutta sorpresa anche per una famiglia inglese che aveva trascorso le vacanze a Positano. Quando l'albergo ha presentato il conto è stato uno choc: 1700 euro. Così mamma e papà non hanno potuto che scegliere la via più breve e sono fuggiti con valigie e figli senza pagare un centesimo.
Lamentele e denunce inondano le caselle mail e le linee telefoniche dedicate ai i consumatori. Domenico Murrone, il consigliere dell'Aduc, racconta di casi in tutta Italia. L'associazione raccoglie segnalazioni in continuazione, 130 casi al giorno tramite mail, altrettante per telefono. Sono arrabbiati, indignati, chiedono spiegazioni, vogliono sapere se la legge è dalla loro parte perché sono stanchi di subire. Nel forum Mariateresa da Roma scrive: «Ero con un'amica e ho pagato uno spuntino in un bar in Viale Europa 24 euro. Due spremute e due panini. Ma dove siamo finiti?». Claudio da Milano avanza una serie di obiezioni: se le quotazioni del grano sono scese perché i prezzi al dettagli non calano?». Ma la nota dolente e ricorrente resta l'argomento legato alle vacanze.
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