Anche questi sono gli strani effetti della grande crisi. Gioacchino Nicastro, panettiere di Casteltermini, comune dell'Agrigentino, ha pensato nelle settimane scorse di abbassare il prezzo del pane da 2,4 euro a 1 euro il chilo. Ma la sua iniziativa ha subito scatenato una vera e propria «guerra» dei prezzi al ribasso. I suoi concorrenti hanno ulteriormente ridotto la tariffa, arrivando a 80 centesimi. Ma toccato nell'orgoglio, come in un'ardita partita a poker, Nicastro ha nuovamente rilanciato: adesso il suo pane costa 40 centesimi al chilo. In breve, la notizia ha fatto il giro della provincia, e dai vicini comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini i clienti ormai arrivano tutti i giorni a frotte. Così, alle 9 del mattino, le scorte sono esaurite e nel negozio non si trova più pane.«Avevo deciso - spiega Nicastro - di abbassare il costo del pane per accontentare i clienti in un periodo di crisi economica. Del resto, il prezzo della farina era sceso».
Finora il trionfatore della folle corsa al ribasso è proprio lui, visto che gli altri panifici del paese, secondo quanto riferiscono gli stessi titolari, stanno subendo un calo di vendite intorno al 70 per cento e già minacciano di licenziare i dipendenti. Un altro effetto, molto indesiderato, della grande crisi.Sicilia, guerra (al ribasso) del pane: fornaio scende a 40 cent, gli altri in crisi
Nell'Agrigentino, un produttore sbaraglia la concorrenza continuando a diminuire il prezzo della pagnotta. Clienti in coda, ma gli altri negozi sono sull'orlo della chiusura
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.