I l pacchetto insicurezza procede a gonfie vele. Non vorrei essere frainteso. Tutti sono daccordo, nella maggioranza, sullesigenza di varare misure rigorose per arginare la criminalità extracomunitaria. Ma quando si passa al dunque, ossia ai contenuti specifici dei provvedimenti in fieri, dagli esponenti di centrodestra si alza non un coro ma un alterco. Mentre il Paese aspetta con ansia le decisioni dun governo che dellordine pubblico ha fatto la sua stella polare, viene messo in discussione quello che, stando alle premesse, pareva il fondamento delle nuove norme: ossia la creazione del reato, penalmente perseguito, di immigrazione clandestina.
Niccolò Ghedini, che è autorevole parlamentare nonchè avvocato di Berlusconi, aveva lamentato che da An fossero arrivati intralci a una sua bozza ipotizzante appunto quel reato. Andrea Ronchi braccio destro di Fini ha smentito. «Non è vero, noi siamo favorevoli. Lo abbiamo scritto nel programma». E La Russa ha rincarato la dose: «Su questo terreno la destra italiana non è seconda a nessuno». Una singola sbavatura, si dirà. Ma non è singola. Sempre in tema, il ministro dellInterno Maroni ha proposto una corsia preferenziale per la regolarizzazione di colf e badanti straniere, dovendosi distinguere tra chi lavora e chi delinque. Il sottosegretario Giovanardi gli dà ragione. Ma il sindaco di Roma Alemanno è di tuttaltro avviso, «lidea di agire per sanatorie è pericolosa», e il vice di Maroni, Mantovano, esita: «Non è stato ancora definito nulla, serve un confronto politico per trovare la strada giusta». Così si sarebbe espresso un Ciriaco De Mita, per non dire addirittura un Aldo Moro.
È stata affacciata lidea che le incertezze derivino anche dallUe, e il governatore del Veneto Galan usa, lui sì, un linguaggio che delle circonlocuzioni democristiane non conserva traccia. «Dobbiamo fottercene dellEuropa zapaterista». Basta così? Ma no, cè dellaltro. Limmondizia di Napoli viene agganciata al pacchetto sicurezza. Margherita Boniver, approdata dal craxismo al berlusconismo, pensa che potrebbe essere utile impiegare i clandestini nella ripulitura della Campania: compensandoli poi con permessi di soggiorno. «Soluzione troppo semplicistica perché il problema è molto più complesso» la bacchetta Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl.
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