Sicurezza in città Il sindaco promette, ma non mantiene

di Cesare Simonetti

Caro Lussana, a un cittadino genovese che sosteneva l'estraneità della Sindaco Vincenzi sulla situazione dell'ordine pubblico e della criminalità in Genova ho fatto notare che il Sindaco fa parte del Comitato di Sicurezza, assieme a Prefetto Questore e Com.te dei CC, e che è suo compito segnalare, per gli opportuni interventi, situazioni di degrado, pericolo e illegalità: saranno poi Prefetto e Questore a calibrare gli interventi. E francamente, mi pare che siamo ben lontani dalla normalità: davanti all'Acquario, e cioè nella zona più visitata della ex Superba bivaccano decine e decine di abusivi che vendono paccottiglia e merce taroccata, e questo è il biglietto da visita che Genova offre a chi viene da ogni parte d'Italia e dall'estero. Poco più in là, a Caricamento e sotto i portici Turati c'e' il mercato dei LADRI, dove si vende, impunemente, ogni sorta di roba rubata e ad ogni (raro) intervento delle FFOO accorrono immediatamente i giovani dei centri sociali, il braccio armato della sindachessa noglobal. Vigili non se ne vedono: è assai più prudente e tranquillo mettere multe più meno giustificate. Dopo il previsto fallimento del progetto Mercurio, costato un occhio e mai entrato in funzione, i geniali pensatori di Genova Parcheggi hanno stabilito da quali varchi sia consentito ad ogni residente del centrostorico entrare o uscire dal ghetto, e se sbaglia varco, fanno 88 euri sull'unghia, che è meglio pagare, visto mai che ti sottraggano anche la casa. Se qualcuno di noi ghettizzati deve ricevere la visita di un medico, di un lattoniere, di un parente, di un figlio, un muratore, questi deve avere uno speciale permesso, ottenibile con lunghe code e trafile burocratiche, pena i fatali 88 euri, e fuori dalle mura (tra poco le rimetteranno, con ponti levatoi e garitte armate a sorvegliare i sudditi ribelli) parcheggi non ce ne sono, quindi taxi per tutti. Il permesso per le moto dei residenti, da biennale è passato annuale, con raddoppio della spesa, e l'aumento c'e' stato anche per le auto. Le ordinanze per il decoro urbano della sindachessa, more solito sono rimaste a livello di grida manzoniane, basta vedere i crocchi di ubriachi davanti alla Chiesa del Gesù, sui gradini di Palazzo Ducale o a ridosso della Cattedrale in via San Lorenzo e, ovunque, questuanti con o senza bambini in braccio. Non solo: la sindachessa aveva promesso di provvedere per le affissioni abusive: si vada a vedere come le scritte deliranti dei suoi protetti dei centri sociali aumentino ogni giorno. Quanto alla famosa movida è verissimo che ci sono i fracassoni e gli orinatori folli, ma, già ai tempi di Pericu andava «regolamentata» e non, come adesso, «strangolata», e i motivi li sappiamo benissimo: non è solo il fracasso, ci sono, da sempre, le pressioni fortissime della lobby del Porto Antico che vorrebbe la movida spostata dai caruggi ai moli. Invano, perché quei moli son pericolosi, costano troppo ed offrono troppo poco. Così il centrostorico perderà le migliaia di giovani che da tutta Genova affluivano nel cuore della città antica, e nei caruggi finalmente deserti, nel massimo silenzio i pusher potranno vendere quello che mamma ndrangheta mette sul mercato, con buona pace delle cosiddette istituzioni. La nostra sindaca andrebbe spedita a imparare, per esempio in Puglia, come si debbono tenere i centristorici, come quella gente del profondo Sud sa trarre dal proprio passato benefici e denaro per tutti (son pronto a pagarle di persona una trasferta d'istruzione a Trani, a Cisternino, a Massafra): da noi no, i 116 ettari e 40 km di caruggi medioevali sono stati, dai geni e dai coltissimi signori di Tursi, ridotti a discarica sociale e non solo. Basta guardare Piazza San Lorenzo che dalle 07.00 ad oltre mezzogiorno, per cinque giorni alla settimana è gremita da camion e furgoni d'ogni dimensione, al punto da rendere difficoltoso persino il passaggio dei pedoni, con i rari e ed esterrefatti turisti che tentano invano di scattare due foto decenti. L'Assessore Scidone, col quale, proprio sulle pagine di questo giornale, ho avuto scambi di lettere, ha dovuto emettere, circa due anni fa, una speciale ordinanza per impedire lo scempio.

Invano: certe mafie son ben più forti del pur volenteroso Scidone. Caro Lussana, so che ne abbiamo già parlato, di queste cose, ma siamo sempre allo stesso punto, e il cuore di Genova ha bisogno della voce libera de il Giornale.

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