Gli italiani non possono dormire sonni sicuri: le abitazioni con impianti elettrici non a norma sono infatti ben 12 milioni (2/3 del totale di quelle costruite prima del 1990) e sono oltre 45mila gli incidenti domestici, anche mortali, originati ogni anno da problemi all'impianto elettrico, con danni sociali per milioni di euro.
Il 44,8% degli intervistati dichiara di conoscere la normativa in materia di sicurezza elettrica ma circa la metà (51,5%) non ne sa indicare i contenuti. Nonostante questo il 72,7% del campione attribuisce, in termini di adeguatezza alle norme, voti maggiori di 8 (su una scala da 1-10) al proprio impianto. In effetti, come suggeriscono i dati demoscopici di Prosiel, per il 44% delle abitazioni con impianti elettrici realizzati prima del 1990 non è stata redatta alcuna relazione di conformità nonostante il 64% degli intervistati viva in concreta presenza di rischio e benché il 92% del campione preso in esame reputi il proprio impianto "sicuro", dichiarando di non avere mai avuto inconvenienti.
Se, come evidenziato dai risultati della ricerca, la popolazione italiana non appare particolarmente sensibile al problema della sicurezza, anche il quadro che emerge dalle risposte rilevate tra il target degli agenti immobiliari è a dir poco sconfortante. L'indagine volta, infatti, a misurare la rilevanza della sicurezza degli impianti elettrici nei processi di vendita e locazione di immobili ha evidenziato che nonostante la sicurezza degli impianti costituisca un'argomentazione più efficace in caso di locazione, la richiesta da parte dei clienti di documentazione che certifichi la messa a norma degli impianti elettrici avviene più frequentemente nel caso di acquisto: 59% rispetto al 35% di chi cerca un immobile in affitto.
Gli agenti immobiliari dichiarano nella stragrande maggioranza dei casi (oltre il 70%) di spingere i loro clienti a richiedere o a presentare la documentazione relativa alla messa a norma degli impianti in fase di rogito.
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