All'indomani della terribile aggressione in piazza Gae Aulenti dove è stata gravemente ferita una donna di 43 anni, funzionaria di Regione Lombardia e proprio nel giorno in cui il Sole24Ore mette Milano al primo posto della classifica delle città con il maggior numero di reati, continua il dibattito politico. Diverse le posizioni all'interno della sinistra che ogni volta che qualcosa di grave succecde in città, si risveglia dal torpore e si rende conto che il tema esiste, diversamente da quanto continua ostinatamente a non voler vedere il sindaco Beppe Sala. Dalla sua trasferta in Brasile il sindaco lunedì mattina si è limitato a dire che episodi del genere "sono inaccettabili" mentre nel principale partito di maggioranza sul tema si discute seppur con posizioni diverse. Il punto è che la sicurezza non può più essere ignorata: se infatti il Pd, nel momento in cui il sindaco aveva pensato di dimettersi in seguito alla maxi inchiesta sull'urbanistica, aveva reclamato maggiore attenzione e realismo sul tema, come ha ricordato il segretaraio metropolitano Capelli "ora servono azioni concrete: più agenti, più prevenzione e maggiore controllo sulla diffusione delle armi". Azione in consiglio comunale con Daniele Nahum ha posto il tema della necessità di avere un assessore dedicato: fallito l'esperimento con il super consulente Gabrielli, infatti, Sala ha tenuto per sè le deleghe alla sicurezza senza di fatto fare alcunchè. "Sono passate poco più di 24 ore dall'ennesimo fatto di sangue a Milano che denota e dimostra un'estrema necessità di maggior presidio del territorio- polemizza Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia in Comune- Qualcosa si è fatto, ma serve ancora molto di più evidentemente. Ieri pomeriggio in Consiglio Comunale ho lanciato una provocazione ai consiglieri comunali di centrosinistra invitandoli a chiedere al sindaco immediate risposte per evitare di trovarci per l'ennesima volta a reggere un filo rosso in mano e farci due foto per dire di aver svolto il compitino. E poi sono arrivate le parole di Majorino,che con un mea culpa pubblico ricorda quanto è chiaro a tutti i milanesi, ovvero che la sinistra negli ultimi 14 anni ha sottovalutato il problema sicurezza, anzi lo ha completamente negato" . "Lo stesso Majorino ci ricorda che servirebbe una maggiore più capillare diffusione di forze dell'ordine sul territorio - aggiunge Truppo -. Sono d'accordo Lo invito per una discussione franca e trasversale, naturalmente nel solo interesse dei milanesi e dell'intera città, lunedì alle ore 15 a Palazzo Marino o dove lui vorrà". Lunedì il capogruppo del Pd in regione infatti aveva invocato "un patto più serio a Milano tra le diverse istituzioni in materia di sicurezza. È assolutamente necessario che, fuori da ogni polemica tra parti politiche, il governo invii a Milano i cinquecento agenti in più promessi da tre anni".
Posizione nettamente diversa da quella del presidente della Commissione comunale Michele Albiani (Pd) che sostiene che "Ci fossero stati anche mille agenti di Polizia in più in città, quanto accaduto ieri sarebbe successo lo stesso". Plaude al cambio di passo dei sindaci delle grandi città il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: "I sindaci dicono giustamente che aspirano sempre ad avere maggiori risorse, le chiedono ogni volta che ci incontriamo. Le risorse sono state messe in campo, abbiamo assunto circa 40mila persone dall'inizio del mandato.
Io sono contento che ci sia questa aspirazione ad avere risorse crescenti nelle forze di polizia, dopo anni in cui si parlava di demilitarizzazione delle città e quindi la necessità di non vedere troppa polizia in giro. Invece oggi siamo tutti uniti culturalmente rispetto al fatto di aspirare ad avere più forze di polizia".