Sicurezza, lite in Prefettura Pisapia vuole i militari ma solo se non si muovono

Spaccatura fra Comune e governo sul futuro della missione «Strade sicure», quella che da tre anni garantisce la presenza nelle strade di Milano di oltre 600 soldati, per tutelare i cittadini, specie nei quartieri più a rischio.
La riunione di ieri del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza negli uffici della Prefettura di Milano ha visto due posizioni contrastanti: Palazzo Marino da una parte, e la linea già annunciata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa dall’altra.
Durante l’incontro infatti, non è stato possibile trovare una sintesi delle due posizioni. Così sul verbale della seduta sono finite entrambe. Il Comune, rappresentato dal sindaco Giuliano Pisapia e dall’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, ha chiesto che i militari vengano schierati a difesa dei punti sensibili della città, compresa la Stazione Centrale da presidiare all’interno e all’esterno, ma li vuole togliere dalle strade: niente più pattuglie insomma.

Il prefetto Gian Valerio Lombardi e il questore Alessandro Marangoni hanno invece auspicato la conferma della situazione attuale, quindi anche le pattuglie miste con le forze dell’ordine, sottolineando l’inopportunità di lasciare «scoperto» il territorio.
Un nulla di fatto che ha trovato concordi le due parti solo nell’auspicio finale, anche questo messo a verbale, che il governo confermi il numero di militari impegnati fino a oggi a Milano, che ammonta a 653 unità.

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