E finalmente arrivò il giorno del «pacchetto sicurezza» al consiglio dei ministri. Come promesso in campagna elettorale, il premier Silvio Berlusconi e il ministro dellInterno Bobo Maroni sottoporranno oggi allesecutivo le norme per combattere criminalità e immigrazione clandestina. Una lunga marcia, quella che si concluderà oggi nel gabinetto eccezionalmente convocata a Napoli, partita un anno fa da Milano. Con il sindaco Letizia Moratti che, al di fuori dallabituale protocollo, convocò i cittadini in piazza per sollecitare (anzi pretendere) maggior attenzione dal governo Prodi. Fino a quel momento (e anche dopo) poco attento a unemergenza che in troppi derubricavano come micro-criminalità. Indifferenti agli scippi, alle violenze sulle donne, alle truffe agli anziani, ai bimbi rom costretti a chiedere lelemosina o a prostituirsi, agli spacciatori per strada. Tutte piaghe che affliggono i quartieri popolari e le periferie più che le vie del centro e i salotti buoni ai quali il centrosinistra è sembrato essere più attento. Da lì mesi e mesi di richieste, il braccio di ferro della Moratti con il governo, le promesse di Roma mai mantenute. E poi le elezioni, con la sinistra che proprio sulla sicurezza rimedia una sonora batosta. E allora le conversioni dellultima ora. Con i sindaci oggi targati Partito democratico a riscoprire il valore della convivenza civile. E il presidente della Provincia Filippo Penati che si risveglia più leghista della Lega. E chiede lallontanamento di tutti (sì proprio tutti) i rom e la chiusura di tutti (sì proprio tutti) i campi nomadi.
Oggi, comunque, finalmente si saprà quante delle richieste di Milano e della Moratti saranno accolte. «So che il pacchetto sicurezza che ho proposto al ministro dellInterno Roberto Maroni è allattenzione del governo - spiega la Moratti - Lesecutivo deve decidere con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cosa fare per decreto e cosa per disegno di legge. Mi auguro che tutte le emergenze da noi segnalate entrino nel decreto». Frena gli scettici Roberto Formigoni «Invito i critici che già si sono manifestati - le parole del governatore - ad attendere il testo che uscirà dal consiglio dei ministri prima di criticarlo. Quelle a cui il governo sta pensando sono misure per difendere i nostri cittadini punendo i colpevoli e prevenendo i reati. Tutto questo si svolgerà in maniera coerente con la nostra adesione allUnione europea».
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