Sicurezza, Prodi: la Cdl voti con noi. Il Prc dice no

Il premier incontra il primo ministro romeno: "Il decreto sulla sicurezza è in linea con le direttive comunitarie". Napolitano: "Coniugare accoglienza e legalità". La Cdl: non possiamo votare questo decreto. E Ferrero alza la voce: "No all'intesa con il centrodestra"

Sicurezza, Prodi: la Cdl  
voti con noi. Il Prc dice no

Roma - "Il decreto legge sulla sicurezza è perfettamente in linea con le direttive comunitarie". Lo ha garantito il premier Romano Prodi oggi a Roma, dopo l'incontro con il primo ministro romeno Calin Popescu Tariceanu. "L’Unione Europea deve fare di più. Io e Tariceanu abbiamo scritto una lettera comune al presidente della Commissione Ue per chiedere misure aggiuntive per i disagiati, in particolare i rom, utilizzando i fondi strutturali".

Spero nell'appoggio della Cdl "Mi ero augurato che l’opposizione prendesse atto della serietà, dell’efficacia e dell’equilibrio della nostra decisione, ma non sembra il caso...". Così Prodi esprime il proprio rammarico per l’atteggiamento della Cdl che sembrerebbe essere non intenzionata a votare il decreto sicurezza. Se la Cdl dovesse cambiare idea "sarebbe positivo per l’intero Paese, perché di fronte a questi problemi credo che una posizione dell’intero Paese sia importante a dimostrare la serietà della posizione presa".

"Espulsioni più rapide col giudice monocratico" Con l’affidamento al giudice monocratico della decisione sulle espulsioni, si garantiscono tempi rapidi alla misura. "Aver utilizzato le parole 'giudice monocratico' nel decreto legge sulle espulsioni - ha spiegato Prodi - significa che il magistrato ha la possibilità di prendere le decisioni con la rapidità necessaria. L’aggettivo monocratico è stato usato proprio per evitare che il Dl perda efficacia per la lunghezza eccessiva dei tempi".

"Nessuna disciminazione per i romeni" "Non c’è nessuna intenzione di voler discriminare la comunità romena" L’amicizia tra i nostri due popoli, spiega il presidente del Consiglio, non può essere compromessa "da minoranze criminali" da un lato e "da minoranze xenofobe" dall’altro. "Gli episodi terribili di questi giorni - avverte Prodi - dall’omicidio della signora Reggiani ai raid xenofobi contro i romeni, non hanno nulla a che vedere con la nazionalità di chi li ha commessi. Sono episodi criminali e basta".

Tariceanu: "In futuro rapporti migliori" "Valuto l’incontro di oggi come utile e fruttuoso e ho la speranza e la convinzione che i nostri rapporti saranno in futuro ancora migliori". Lo ha detto il primo ministro romeno Tariceanu, che ha aggiunto che i messaggi mandati in questi giorni dal governo italiano sono chiari e "creano un terreno fertile per trovare soluzione" ai problemi della sicurezza e dell’immigrazione. "La nostra missione - ha concluso - è quella di dare uno sbocco a questi problemi". Tariceanu ha aggiunto anche che "l’economia romena cresce a ritmi elevati. Molti emigrati tornano nel nostro Paese. Abbiamo bisogno di manodopera in Romania".

Senato, sì all'urgenza del decreto La commissione Affari Costituzionali

del Senato ha approvato con un voto bipartisan i caratteri d’urgenza e necessità del decreto sulle espulsioni dall’Italia per motivi di ordine pubblico. Ha votato contro il senatore "ribelle" della sinistra Fernando Rossi

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