Cortei, presìdi, manifestazioni ovunque. Da Colli Portuensi a Tomba di Nerone. Da Ponte Mammolo allAurelio. Perché se anche il sindaco Walter Veltroni e il nuovo prefetto capitolino, Carlo Mosca, ammettono che «Roma non è una città sicura», a maggior ragione i cittadini dellUrbe rivendicano il diritto di scendere in piazza per chiedere più sicurezza e il rispetto della legalità. E lelenco delle iniziative è lungo e corposo: ieri sera a Tomba di Nerone, in XX Municipio, cè stata la marcia dei residenti per richiamare lattenzione sul degrado della zona e chiedere una presenza maggiore delle forze dellordine. Da largo Sperlonga il serpentone si è snodato lungo via due Ponti per poi raggiungere il commissariato di piazza Azzarita. Sempre ieri pomeriggio, in via Casal de Pazzi - V Municipio, nei pressi del discusso campo rom di Ponte Mammolo -, è andato in onda il primo presidio sulla questione sicurezza organizzato dal consigliere comunale di An, Fabrizio Ghera, che replicherà questa mattina (dalle 9,30 alle 13) al mercato di viale Kant. Ancora più diretti i metodi della cooperativa «La Cacciarella», che ieri al suo arrivo in via di Casal Bruciato hanno consegnato personalmente una lettera a Veltroni per chiedere più attenzione sui problemi di mobilità, sicurezza e ambiente nel quadrante sud-est di Roma.
Ma non finisce qui: lunedì alle 12, ancora alla stazione della Metro B di Ponte Mammolo, «La Destra» ha organizzato un sit in per ribadire quanto già richiesto in due petizioni al sindaco Veltroni: campi nomadi lontani dai centri abitati e rimpatrio per chi non è in regola con le direttive Ue. Nel pomeriggio poi, tutti in via dei Faggella (XVIII Municipio) per la fiaccolata anti-prostituzione assieme a numerosi esponenti di An.
Dulcis in fundo, e non certo per importanza, il corteo per la sicurezza di questa mattina in via dei Colli Portuensi organizzato dai comitati di quartiere dei municipi XV e XVI. Lappuntamento è alle ore 10 a Largo Nostra Signora di Coromoto. «Scenderemo in strada per non vivere più nella paura e per dare un presente e un futuro migliore ai nostri figli» spiega Roberta Moriccioli, la figlia di Luigi Moriccioli, il ciclista 60enne tuttora in coma al San Camillo, vittima di una brutale aggressione a colpi di bastone - opera di due giovani romeni - il 17 agosto scorso mentre pedalava sulla pista ciclabile di Tor di Valle. Tante le richieste dei residenti: lo sgombero immediato del vasto insediamento rom della Valle dei Casali, un presidio mobile della polizia municipale a via dei Colli Portuensi, linstallazione di telecamere fisse lungo tutta la strada per prevenire furti e scippi, una nuova caserma dei carabinieri che possa aggiungersi a quella già esistente a Villa Bonelli, insufficiente a controllare da sola un territorio così vasto.
(Ha collaborato Marcello Viaggio)
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