Sicurezza: la sinistra si divide

Amato attacca la parte radicale della maggioranza: "Basta al dibattito burattinesco". Ferrero: "Non mi piacciono queste parole". Mussi: "Non usiamo espressioni come tolleranza zero". Salvi: "Prima pensiamo alla mafia"

Sicurezza: la sinistra si divide

Roma - Riunione tesa del Consiglio dei ministri sul tema, non ufficiale, della sicurezza. Ad accendere la miccia e gli animi il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, al quale non sono andate giù le anticipazioni del piano del governo diffuse dai quotidiani e anche l’intervista del titolare dell’Interno Giuliano Amato che ha bollato come "sociologia d’accatto" quella che al ministero della Solidarietà difendono invece come "comprensione dei fenomeni".

Sinistra radicale contro la stretta del governo La sinistra radicale si schiera contro il giro di vite annunciato dal governo perché, accusa, "colpisce gli ultimi". Dalla Casa delle Libertà, invece, giungono apprezzamenti misti a scetticismo sulla possibilità che il governo riesca a realizzare le nuove misure. Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, avverte la sinistra radicale: in un’intervista a un quotidiano dice basta al "dibattito burattinesco che abbiamo avuto sinora" perché "la lotta all’illegalità è una cosa seria". "Non ne posso più di tutto questo - aggiunge ancora Amato - e di chi ci attacca perché ce la prendiamo con i lavavetri e non con la ’ndrangheta. E poi la microcriminalità va combattuta perchè spesso proprio al suo interno si nasconde anche la grande illegalità".

Ferrero: "Adesso basta inseguire il centrodestra" Il pacchetto di provvedimenti del governo sulla legalità sarà pronto tra tre settimane. Intanto, il dibattito politico si infiamma. Non è piaciuta al ministro Paolo Ferrero (Prc), l’intervista di Amato sulla sicurezza: "Personalmente non mi è piaciuta. In Consiglio dei ministri ho infatti sollevato il problema della collegialità di governo per quanto riguardano i temi legati alla sicurezza, e la necessità di dividere con nettezza quella che è la lotta alla criminalità, dalla ’ndrangheta calabrese, ai delinquenti che vanno in giro a rapinare ville, su cui ci vuole una repressione e una investigazione molto netta. Adesso basta - avrebbe infatti detto il ministro della Solidarietà Sociale - non possiamo dare l’impressione di voler inseguire il centrodestra con norme di polizia".

Mussi: "Attenti a usare espressioni come tolleranza zero" Fabio Mussi ha ammonito gli altri componenti del governo a "stare attenti a usare espressioni forti come 'tolleranza zero'. Magari possiamo provare ad usare tolleranza uno o tolleranza due". Per il verde Angelo Bonelli la repressione senza misure sociali è inutile.

Russo Spena: "Misure né giuste né condivisibili" «Le nostre critiche - attacca il capogruppo di Rifondazione al Senato, Giovanni Russo Spena - non sono dettate dall’ideologia. Riguardano l’efficacia e la ragionevolezza dei provvedimenti allo studio. Da quel che se ne sa il pacchetto sicurezza dovrebbe comprendere molte misure giuste e condivisibili. Quelle sulla microillegalità, dai lavavetri ai graffitari, invece non sono nè giuste nè condivisibili".

Salvi: "Pensiamo prima alla mafia" "E' un altro modo di fare propaganda, il rischio di creare l'illusione che i problemi si risolvano con nuove leggi, mentre il 90% dei problemi che pure esistono andrebbero risolti con misure amministrative serie, coerenti e tempestive. Perché il ministro degli Interni non avvia la sua politica di tolleranza zero a partire dalla 'ndrangheta, per esempio con l'immediata costruzione della caserma dei carabinieri a San Luca, finora impedita dalle intimidazioni criminali?".

La Cdl: "Scontro tra le due sinistre" La Casa delle Libertà non si sbilancia ma, sostanzialmente, dimostra apprezzamento per le dichiarazioni di Amato, anche se, come dice il leghista Roberto Calderoli, non sono credibili, "si tratta di mera propaganda elettorale". A proposito dello "scontro tra le due sinistre", Altero Matteoli (An) osserva: "Non ci stupisce più nulla di questo esecutivo che mostra tutte le sue contraddizioni culturali di fondo, prima che politiche, mentre i cittadini chiedono giustamente, al di là delle ideologie, interventi urgenti e mirati per ristabilire condizioni di legalità e di sicurezza a garanzia della convivenza civile, che An proporrà nella manifestazione del 13 ottobre".
E Gianni Alemanno aggiunge: nel piano sulla sicurezza tracciato ieri a palazzo Chigi, gli elementi interessanti ci sono. Se seguiranno proposte serie, saremo pronti a sostenerle in Parlamento.

Renato Schifani (Fi) è scettico: "Questo governo non è in grado di garantire la sicurezza dei cittadini. Anche su un tema così delicato, che riguarda la vita di tutti gli italiani, le posizioni della sinistra riformista e di quella radicale sono inconciliabili".

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