Milano - "Mentre Sagunto brucia, Roma discute..." aveva detto nei giorni scorsi il Guardasigilli Clemente Mastella. Era stato buon profeta evidentemente perché, parafrasandola si potrebbe dire che mentre le città italiane bruciano, Roma discute di Mastella. Già perché il rinvio a sorpresa del varo del "pacchetto sicurezza", deciso ieri sera dal governo, lascia il segno. Sui sindaci in prima linea e sull'opinione pubblica. Se ne riparlerà fra una settimana, dopo i "niet" a vario titolo dei ministri Ferrero, Pecoraro Scanio, Bindi e Mussi.
Chiamparino: il governo si svegli... "Capisco che la materia sia delicata ma sarebbe ora che il governo si desse una svegliata", ha ammonisce il sindaco di Torino Sergio Chiamparino in un’intervista a Repubblica. "Una parte della sinistra - continua - pensa che il crimine si combatta solo intervenendo sulle cause. Invece dobbiamo anche combattere i criminali. Con una legge come quella che è stata rinviata avremmo avuto qualche potere in più (non molti per la verità) e tutto sarebbe stato regolamentato. Così invece il rischio è quello di farci trascinare dalle pressioni dei vari comitati cittadini. Spero proprio che lo stop di ieri sia temporaneo". Parola di sindaco di sinistra.
De Corato: rinvio, il lavoro fatto andrà in fumo E il vicesindaco di Milano, Riccardo De corato rilancia l'allarme: "Bisogna agire subito... altro che rinvio". Milano è pronta a dare di nuovo battaglia, Letizia Moratti lo ha detto e ripetuto, lei che è in primissima fila nella battaglia per la sicurezza. De Corato incalza: "Non vogliamo che quei provvedimenti alla fine rimangano nel cassetto". Parola di vicesindaco di centrodestra.
Domenici: "Il pacchetto va approvato integralmente" "Io vorrei che le proposte presentate da Amato e che sono il frutto del lavoro comune di alcuni mesi di Anci e ministero, fossero approvate integralmente". Il sindaco di Firenze e presidente dell’Anci, Leonardo Domenici è categorico: "Io sono profondamente convinto che non c’è lesione dei diritti costituzionali ma quelle misure servono a tutelare proprio i soggetti più deboli. Nessun sindaco vuol fare lo sceriffo o sostituirsi ai Prefetti". Parola del "sindaco" dei sindaci italiani. Di centrosinistra.
Amato: quali modifiche? no comment "Ieri in Consiglio dei ministri si è discusso molto anche perché era la prima volta che alcuni ministri si trovavano davanti il pacchetto sulla sicurezza - ha dichiarato il ministro dell’Interno Giuliano Amato - ma io mi aspetto che la prossima settimana venga approvato con alcuni arricchimenti». Alla domanda su che tipi di arricchimenti sono previsti il ministro dell’Interno ha risposto con un «no comment".
Storace: scandaloso, aiutano i criminali E da destra, anzi, da La Destra, Storace rincara la dose: "Questo governo favorisce oggettivamente i criminali. È uno scandalo enorme la mancata approvazione del pacchetto sicurezza. Hanno prima perso ore, per evitare di perdere per strada il ministro indagato alla Giustizia, e poi sono stati costretti a rinviare tutto. In Italia la gente muore e loro stanno a litigare. Prodi e Amato si vergognino". Parole durissime, quelle del senatore.
Gasparri: governo dilaniato, intervenga Napolitano E sul fronte della Cdl c'è chi, come Gasparri (An), chiede l'intervento del capo della Stato. "È il governo della vergogna. Rapido nell’imporre l’indulto libera-criminali e dilaniato sul pacchetto sicurezza. L’Italia - aggiunge - è stata ingannata ancora una volta e abbandonata nelle mani della criminalità. Napolitano ponga fine allo scempio della democrazia e della legalità attuato dal governo. Quanto è avvenuto ieri con leggi prima annunciate e poi evaporate è l’ultima vergogna. Il Quirinale conclude Gasparri non sia complice di questo scandalo".
Mastella ora minimizza E il Guardasigilli, assieme ad Amato (che per ora tace) è il più interessato al pacchetto sicurezza. Sul mancato varo, dopo giorni di parole durissime contro il pm di Catanzaro, contro Di Pietro, contro il silenzio degli alleati, stavolta usa tono mordibi, "istituzionali": sul pacchetto sicurezza nel governo non c’è "alcuna spaccatura", assicura. Ieri in Consiglio dei ministri, spiega il Guardasigilli, c’è stato piuttosto "un confronto su una materia che è delicata, che richiede una risposta pronta e una efficace azione di contrasto rispetto a un fenomeno che allarma i cittadini e il nostro Paese". Al tempo stesso, secondo Mastella, "si tratta di garantire che alcuni elementi non confliggano con le persone e con quanto c’è all’interno della nostra Costituzione». In tal senso, dice ancora il ministro, «c’era sembrato giusto, alla fine, dopo l’esposizione del ministro dell’Interno Giuliano Amato e della mia, concordare il più possibile e arrivare a una conclusione che fosse anche plasticamente evidente di una disponibilità da parte di tutti i colleghi nei confronti di un pacchetto molto serio e che sarà molto importante nell’azione di contrasto alla criminalità".
Mantovano: da Amato solo chiacchere Insomma, vanno fatte le cose perbene, emergenza sicurezza e legalità sì ma... Così il senatore di An Alfredo Mantovano che invita il ministro dell'Interno a battere un colpo: "Il flop sulla sicurezza del Consiglio dei ministri conferma che fra le preoccupazioni degli italiani e la capacità del governo di dare loro seguito il rapporto è inversamente proporzionale. Non c’è una sola delle norme che il Governo ha annunciato che ha possibilità di approvazione: ammesso che un giorno escano dal Cdm, quelle disposizioni non saranno operative, perché andranno a finire in un disegno di legge. L’unico modo affinchè i numerosi parlamentari di maggioranza a disagio dimostrino concreto interesse per la sicurezza è - spiega Mantovano - riportare le risorse per le forze di polizia agli standard del 2006; appoggino gli emendamenti alla Legge Finanziaria che vanno in questa direzione. Per le chiacchiere - conclude - è sufficiente il ministro Amato".
Baccini: maggioranza sempre più spaccata Anche l'Udc Mario Baccini affonda: "Ormai è impossibile per il governo Prodi nascondere che esistono disomogeneità e incompatibilità di vedute tali da provocare persino il rinvio di una questione dirimente come quella del pacchetto sicurezza. Nel consiglio dei ministri di ieri c’erano acque burrascose.
Lo dimostra la smentita della notizia dell’avvenuta approvazione delle nuove norme, segno evidente che sussistono che tra l’ala radicale e massimalista e quella cosidetta riformista non c’è più possibilità nè di sintesi nè di tregua apparente".
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