Siena distrugge Caserta e il campionato

Strana domenica davvero quella di Simone Pianigiani, allenatore di Siena, arrivata alla 33ª vittoria consecutiva in campionato polverizzando la seconda in classifica, nuovo commissario tecnico dell'Italia finita in quarta fascia, cioè nel limbo europeo, ma con problemi impensati oltre a quello di avere pochi giocatori decenti visti certi italiani in campionato.
Sul campo i suoi campioni del Montepaschi cambiano marcia dopo 10' (24-20) contro la rivelazione Caserta e si bevono l'aperitivo nel mezzogiorno del basket con una progressione tremenda: 53-32, 78-50 e poi 100-75 finale, festeggiando i 22 punti di Ksistov Lavrinovic. Caserta gioca anche benino, il suo capitano e veterano, il pavese Di Bella, segna 21 punti, ma la distanza è abissale. Come per tutti, tanto che alla fine bisognerebbe chiedere a Sky di farci vedere gli allenamenti della Mens Sana perché, a parere di tanti, sono molto più tirati e divertenti delle partite di un campionato che non fa niente per disturbare chi è favorito per il quarto scudetto consecutivo.
Insomma una ordinaria domenica per questo quarantenne senese che sogna le finali di Eurolega con la sua squadra anche se partirà dietro al Barcellona che giovedì, nell'ultimo turno di prima fase, andrà a trovare al palau Blau Grana per vedere se c'è stato un riavvicinamento con l'unica squadra che ha dettato legge proprio a Siena, soprattutto adesso che ha ritrovato Basile, protagonista ieri, 26 punti, nella facile vittoria (114-72) su Alicante.
Tutto bello, troppo facile, ma nel cielo un nuvolone nerastro, anche se il presidente Meneghin è andato a trovarlo per dirgli che tutto è a posto, che non esistono ostacoli creati da qualcuno nel consiglio federale, ad esempio l'attuale responsabile delle squadre azzurre, uno di cui si fa fatica a ricordare il nome pensando che in quel ruolo, una volta, avevamo Cesare Rubini. Vada avanti Pianigiani senza preoccuparsi per questi gorgoglii di uno stomaco federale intossicato dalla mediocrità, nomini pure i suoi collaboratori, magari partendo da Attilio Caja come istruttore federale, primo assistente nel lavoro per costruire qualcosa di nuovo pur sapendo che senza convincere davvero i tre «americani» saremo nei guai, se nel sorteggio del 16 gennaio dovessero capitarci brutti clienti per la qualificazione all'Europeo in Lituania del 2011, unica porta per arrivare alle Olimpiadi londinesi. Certo se ha dubbi farà bene a dirlo subito e a chiamarsi fuori. Che si arrangino.
Restando in chiave europea poche speranze per Roma, che ieri ha scherzato nella farsa con i bambini di Napoli, ma durissima anche per la Milano che Bulleri ha tirato fuori dal gorgo, creato da una gestione che sembra congelare talento e sentimenti, contro un’Angelico Biella senza la luce Smith e senza energie.

L'Armani, tornata al secondo posto, mercoledì al Forum, che sembra un cimitero alla storia per i troppi posti vuoti, si gioca la sua Europa contro il Real di Ettore Messina che ha vinto a Manresa, ma non sembra nel miglior momento e che l'anno scorso, con l'Armata moscovita, diede proprio la bombola d'ossigeno che poi cambiò la stagione dei milanesi.

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