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Siena si libera anche della Virtus Cantù nel derby fa cadere Milano

Nel basket continua il momento difficile della Fortitudo Lorbek affonda la Benetton condannandola anche sul campo

Siena si libera anche della Virtus Cantù nel derby fa cadere Milano

Siena si mette la corona facendo un capolavoro contro una bella Virtus, rimontando due volte 12 punti, seguendo l'ispirazione di Joseph Forte e McIntyre i due protagonisti all'inizio, nella prima ricucitura e poi nel finale, come capita ai giocatori che contano davvero. La Virtus fa il massimo, ma spreca troppi liberi, pur battendosi bene con il solo pivot titolare Crosariol, presentandoci in partenza il giovane Malagoli per farci venire in mente che forse si esagera andando a cercare mercenari senza arte né parte. La Virtus resta ferma a quota 32 punti, 10 dietro la vincitrice sicura della stagione regolare, alla stessa quota di Milano battuta a Cantù e di Roma che è andata a vincere al Palaverde su una Benetton sfinita e sull'orlo di una crisi di nervi.
A mezzogiorno si erano già perse le tracce della solita Armani dal pensiero debole, soprattutto in trasferta, rimontata e atterrata da Cantù nella bomboniera del Pianella dove la vittoria nel 135° scontro fra grandi nemiche dà sempre un gusto speciale. Djordjevic ha perso la serenità al mattino quando gli hanno rubato la borsa con dentro gli appunti dei suoi due anni da apprendista allenatore, ha in pratica perso la fiducia quando Bulleri si è presentato bianco come un lenzuolo, febbricitante, con la nausea. Sembrava che non fosse proprio un male perché Cantù non trovava luce al tiro, non difendeva su Green e Gallinari che colpivano dove faceva più male. Ma ieri era la giornata di Lamayn Williams, ventisettenne dell'Alabama che ha cominciato a camminare in Europa fra Riga e Saratov, un'ala di 2,03 trovata da Bruno Arrigoni, il grande esploratore che sbaglia poco, scegliendo uomini prima dei giocatori, l'anno scorso a Cholet. Wilson per colpire Milano quando l'Olimpia sembrava aver trovato la velocità di crociera giusta: con lui e il lunatico, ma ieri lunare, Eric Williams, veniva costruita la trappola, sfruttando l'energia di Mazzarino, qualche buon tiro di McGrath, l'arte di Jordan, per ribaltare le cose con un parziale di 12-0 dopo aver visto scappare via Milano di 9 punti con una meraviglia di Gallinari (10 alla fine con 4 su 10 al tiro). Ma il colpo al fegato diventava decisivo nel terzo quarto (24-14), lasciando a Milano soltanto tre miseri punti nella fase decisiva.
Per la Tisettanta sono punti playoff, perché intanto scavalca Varese che ha riscoperto il furore di Napoli e del suo guerriero Mason Rocca, e la caduta di Milano permette a Roma, spietata in difesa nell'ultimo quarto a Treviso (24-8), di raggiungerla a quota 32.

Proprio la Lottomatica, aiutata dal Lorbek della discordia (14 punti 6 rimbalzi), toglie alla Benetton, che ha pure un calendario duro, la speranza di una prodigiosa rimonta, come del resto l'ennesima sconfitta in una volata finale lascia al freddo la Fortitudo Climamio sconfitta a Scafati dove il mattatore è stato il belga Dimitri Lauwers, dove la fiammata finale di Edney non è servita.

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