Dal signor Ezio (e non Paolo) Cartotto nessuna rivelazione sul Cav e la mafia

A pagina 4 del vostro quotidiano uscito mercoledì 2 dicembre 2009 si parla di me in modo inappropriato in un articolo del vostro inviato Gianmarco Chiocci.
Sono quindi a precisarvi i seguenti fatti:
1) Mi sarebbe piaciuto chiamarmi Paolo in quanto ho sempre ammirato «l’apostolo delle genti». Purtroppo 66 anni or sono i miei genitori hanno scelto per me il nome di un generale romano, Ezio, che presumibilmente viene dal greco «aquila», il che suona abbastanza ridicolo, dato che io sono molto miope.
2) Io non ho mai dichiarato né nel mio libro, né nei verbali della magistratura di essere a conoscenza di rapporti tra il presidente Berlusconi e ambienti mafiosi.
3) Per quanto riguarda invece la nascita di Forza Italia e la mia partecipazione, sottolineo la mia grande stima per il presidente Cossiga e la considerazione in cui tengo le informazioni che lui riceve, anche perché ne immagino le origini; per altro avendo militato entrambi nella sinistra della Dc nutriamo certamente un reciproco rispetto. Tuttavia il Presidente parla per informazioni, mentre io parlo perché ero presente e decine di testimoni potrebbero confermarlo anche in Tribunale, se necessario. Vi consiglio quindi di leggere il mio libro e di informarvi meglio presso il presidente Berlusconi che vi potrà dare opportuni chiarimenti a riguardo.
4) Infine vi prego di dare un giusto rilievo alla mia smentita visto che sono un vostro collega da circa 40 anni.
Distinti saluti,

Prendiamo atto della precisazione del signor Ezio Cartotto (e non Paolo, come erroneamente scritto in un passaggio dell’articolo in questione). Quanto al resto il signor Ezio (e non Paolo) dovrebbe prendersela con Repubblica che ha riportato le sue dichiarazioni processuali a supporto della tesi che la nascita di Forza Italia era compatibile con le stragi del ’93. Noi ci siamo limitati a citare l’atto processuale in cui sono riportati, da pagina 51 a pagina 59, i verbali di indagine e le audizioni processuali del signor Ezio (non Paolo) soffermandoci sui motivi di risentimento che il signor Ezio (e non Paolo) avrebbe nutrito nei confronti del Cavaliere. Nessuno ha mai fatto riferimento a sue presunte dichiarazioni di conoscenza di rapporti fra Berlusconi e la mafia, quindi non sappiamo perché il signor Ezio Cartotto (e non Paolo) tiene a precisarlo.

L’atto giudiziario citato alla lettera dal Giornale è il decreto di archiviazione della procura di Caltanissetta sui mandanti esterni delle stragi di mafia del ’92 firmato dal gip Giovambattista Tona il 3 maggio 2002. Se il signor Ezio (e non Paolo) ne volesse una copia, siamo pronti a fargliela avere.
Cordialmente
GMC

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