La palazzina gialla di tre piani in viale Umbria 36 è molto signorile, cè la telecamera, una decina di campanelli e un silenzio che profuma di benessere. «Il signor Virgilio? Abita qui da un paio danni. Che devo dirle? - ci dice una vicina a lungo inseguita per le scale -. Vive con una ragazza sarda, non so se è sua moglie o la sua compagna. Non so altro: qui ognuno si fa gli affari suoi».
Alto, magro, dinoccolato, baffetti e barba incolta, Costantino Virgilio, 34 anni, sembra più vecchio della sua età. Silenzioso e riservato, di modi pacati, secondo gli investigatori - e nonostante la pesante eredità «storica» di Morlacchi - sarebbe tra i teorici della formazione di matrice marxista-leninista «Per il Comunismo Brigate Rosse». Indagato a piede libero dopo la perquisizione domiciliare del 10 giugno - seguita ai 5 arresti tra Roma e Genova e al ritrovamento, a casa di uno dei fermati nel capoluogo ligure di pistole, mitragliette, bombe a mano e munizioni varie - Virgilio è stato incastrato dal computer. Dove custodiva una sorta di manuale di istruzioni destinato agli appartenenti allorganizzazione, con le istruzioni per lutilizzo dellinformatica, definite testualmente nel documento stesso «una specie di codice di condotta che consigliamo ai militanti rivoluzionari»: nei file, una serie di indicazioni finalizzate a evitare controlli da parte delle forze dellordine, nonchè istruzioni per non farsi «tracciare» in rete e suggerimenti come incoraggiare lutilizzo del blocco note e scoraggiare quello delle chiavette.
Frequentatore di centri sociali e molto sportivo in gioventù, maturando Virgilio aveva optato per una vita più tranquilla, apparentemente focalizzata sulla vita privata. Dopo il licenziamento dalla Iron Mountain, a giugno, sembra non avesse più avuto unoccupazione fissa.
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