Chiedo il silenzio stampa sulla Manovra, come si fa per i sequestri di persona con la richiesta di riscatto. Lo faccio in veste di famigliare dell’ostaggio, l’Italia, di cui sono come voi Fratello. Chiedo il silenzio stampa non solo per consentire che le autorità preposte facciano il loro delicato lavoro. Ma perché quest’attenzione mediatica permanente con linciaggio giornaliero dei famigliari tra minacce, richieste e vessazioni, ci sta facendo a pezzi. E poi perché, da giornalista e da lettore, trovo ormai noiosa e scontata l’apertura quotidiana obbligata di tutti i giornali sulla Manovra. Basta, per favore, fateci del male a nostra insaputa.
C’è chi spera persino in una catastrofe naturale, come quella abortita di Irene, o nell’uccisione di Gheddafi pur di occuparsi d’altre tragedie. Non se ne può più, mentalmente abbiamo già pagato la Manovra dieci volte più di quanto costerà. Siamo sfiniti. Appena si concentrano su una categoria scatta il coro dei no e i veti incrociati. Persino quando è stato detto «carcere per gli evasori», l’opposizione, che fino al giorno prima voleva colpire proprio loro, è insorta: no, ho sentito al tg3, con le carceri piene volete mandare in galera gli evasori, ma siete matti?
Ogni giorno va di moda una vittima: oggi colpiamo i pensionati, oggi infieriamo sui dipendenti pubblici,
oggi tartassiamo le partite Iva, oggi mandiamo ai famigliari l’orecchio degli evasori. Mancano solo i bambini, le foche e il Sarchiapone, che poi sarebbe la soluzione ideale. Fate pagare lui, che i soldi ce li ha.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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