Non solo Genova. Anzi, «è più facile che ci prendiamo La Spezia». E non fate spallucce, perché trattasi «della seconda città della Liguria, anche se i genovesi tendono a dimenticarlo e nessuno lo dice mai». Lui, Gianluigi Burrafato il candidato sindaco della Casa delle Libertà, invece lo ha detto eccome: a Silvio Berlusconi, al termine della convention di presentazione dei candidati genovesi Enrico Musso e Renata Oliveri ai Magazzini del Cotone. «E lui mi ha promesso che verrà anche alla Spezia a fare campagna elettorale».
Scusi Burrafato, ma siamo seri: se Genova è rossa La Spezia è porpora, da dove le arriva tutto questo ottimismo?
«La Spezia è reduce da 14 anni di plumbea e inefficace amministrazione di sinistra, non è nemmeno più alla canna del gas, perché il gas è finito. La loro linea è impedire lo sviluppo economico per evitare la trasformazione sociale e politica, che metterebbe a rischio la loro egemonia. E il centrosinistra è spaccato, la Margherita alle primarie per la Provincia presenterà ben tre candidati».
Epperò la gente li vota.
«La tendenza si sta invertendo, cè un vento di protesta che si sta trasformando in desiderio di rinnovamento. E a rappresentare questa esigenza ci sono io, che ho esperienza amministrativa perché sono già stato sindaco, e sono un candidato stupendo e popolarissimo».
Tanto per esser modesti. Del resto i sondaggi sono con lei.
«Io non credo ai sondaggi, soprattutto se eseguiti così lontani dalle elezioni. Comunque sì, quello commissionato dai Ds sulla popolarità dava me al 76,4 per cento e il diessino Massimo Federici al 55. E questo nonostante io sia assente dalla vita politica da 14 anni».
E insomma lei pensa di vincere.
«Sì. Il gap che da sempre cè fra centrosinistra e centrodestra penso si possa ampiamente recuperare, anche grazie al governo Prodi. Berlusconi dice che a livello nazionale cè un vantaggio di 15 punti per la CdL sullUlivo? Bene, io penso che anche dimezzandoli, quei punti, a livello locale, si possa passare in vantaggio».
Queste cose le ha dette a Berlusconi.
«Gli organizzatori regionali di Forza Italia hanno invitato alla convention di sabato scorso anche noi candidati delle altre città, perché al termine era previsto unop scambio di parole con il cavaliere. Certo è stata dura».
In che senso dura?
«Sa comè, con Berlusconi finisce sempre così, fra i cori da stadio di signore che sembrano impazzite e con lui che si butta nellabbraccio del popolo».
Lei però ha fatto anche la foto con Berlusconi.
«Vede, io sono un vecchio scettico, mi emoziono solo di fronte a certe opere dellarte umana, nulla mi intimidisce».
Quindi?
«Quindi sono andato dal Cavaliere e gli ho detto: Silvio, io ti porto anche la seconda città della Liguria».
E lui: Imperia?
«Ma no, guardi che voi genovesi ve lo dimenticate, ma noi spezzini siamo più numerosi dei savonesi e degli imperiesi. E sarà più facile prendere Spezia che Genova. A Genova Marta Vincenzi è forte, io qui sono una tigre che combatte con un coniglietto, che evita i dibattiti perché mi teme. Glielo dico sempre a Federici: Sono io il tuo migliore amico, i nemici ce li hai nel partito».
Tornando a Berlusconi?
«Gli ho detto che dovrebbe venire anche alla Spezia, e che sarà nostro ospite alle Cinque Terre, cè un rustico attrezzato con vista mare pronto per lui».
Ah, allora verrà destate, dopo le elezioni.
«Mi ha promesso che verrà a far campagna elettorale. In quelloccasione mi porterà qualche buon indirizzo, anche».
Indirizzo di cosa?
«Sono calvo, non vede? Gli ho chiesto aiuto».
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