Giro d'Italia

Simeoni escluso dal Giro: "Restituisco il tricolore"

Il campione italiano non sarà al via della corsa rosa: la sua squadra è stata esclusa dagli organizzatori. Riemerge la polemica per le accuse di doping rivolte al texano in passato

Simeoni escluso dal Giro: "Restituisco il tricolore"

Roma - Il campione d'Italia non ammesso al Giro è una notizia. Se poi quel ciclista è lo stesso accusatore storico di Armstrong (per doping) che quest'anno sarà sulle strade italiane per il Giro del Centenario, la notizia è doppia. Oggi Filippo Simeoni si dice pronto a restituire la maglia tricolore conquistata lo scorso anno a causa della sua esclusione e di quella della sua squadra, la Ceramica Flaminia, dalla corsa rosa che partirà da Venezia sabato prossimo. A rivelarlo al quotidiano francese l'Equipe è lo stesso ciclista lombardo. Un gesto il suo che è "un atto forte, una provocazione contro l'ingiustizia, un atto d'amore per il ciclismo".

Furia Simeoni "E' inaccettabile - ha dichiarato Simeoni - che il campione d'Italia non possa partecipare al più grande evento del suo paese. L'organizzazione dovrà spiegare agli appassionati perché i valori nazionali non sono rispettati, perché i criteri di selezione sono poco chiari e privilegiano l'aspetto commerciale piuttosto che quello sportivo". L'atleta 37enne ha lasciato intendere che dietro la sua esclusione ci sono gli strascichi di un'antica polemica con il texano Lance Armstrong, vincitore di sette Tour de France, che per la prima volta parteciperà alla corsa rosa.

Arsenico e vecchi merletti Nel 2004, infatti, in una tappa del Tour, il ciclista texano aveva bloccato la fuga dell'italiano che in precedenza aveva testimoniato davanti al giudice contro il preparatore Michele Ferrari, in quegli anni legato ad Armstrong, accusandolo di aver favorito l'utilizzo di sostanze dopanti (la giustizia italiana lo assolse nel 2006). "In Italia certi giornali considerano Armstrong come un messia, questo fa capire il suo enorme potere - ha spiegato Simeoni -.

Se vuole dare veramente un segnale di riconciliazione, potrebbe adoperarsi affinché possiamo partecipare anche noi".

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