Simoni obbligato a regalare bici

Pier Augusto Stagi

da Milano

Incominciamo dalla fine: da come potrebbe andare a finire la vicenda Simoni-Basso. Dopo le parole al vento è tempo di gesti esemplari. Dopo aver denigrato il ciclismo, è tempo di fare qualcosa per il movimento. La pena di Simoni è ancora allo studio. La Procura si è presa un po’ di tempo per rifletterci, ma tutto lascia pensare che questa brutta vicenda possa finire con una bella multa da commutare in biciclette e da donare alla Federciclismo, che ben felice le distribuirà ai propri centri di avviamento. Per la serie: hai fatto male all’immagine del ciclismo? Bene, paga e pedala.
Sì, è proprio il caso di dire paga e pedala. Perché se Simoni sarà chiamato a pagare solo una multa, al Tour dovrà andarci per forza, e sarà per lui la pena più severa, visto che con la corsa francese il trentino non ha mai avuto un grande feeling. Se invece il Tour non vorrà correrlo, sarà lui a dover prendere questa decisione: esponendosi e spiegando i perché, magari in maniera più convincente di quanto abbia fatto lunedì davanti al procuratore federale.
Da Simoni a Basso. La prima tappa del suo Tour verso la Francia è Roma. Una sosta obbligata: la Procura federale l’aveva convocato in merito alle accuse mosse da Simoni e poi ritrattate. Convocato dal procuratore federale Armando Forgione, il vincitore del Giro d’Italia ha ribadito «la volontà di mettere la parola fine a una spiacevole vicenda che non sarebbe dovuta neppure cominciare». Accompagnato dall'avvocato Massimo Martelli, Ivan Basso ha poi riferito di aver «ribadito quanto avevo detto alla fine della tappa del Mortirolo e il giorno dopo, alla fine del Giro». «Come mi sono lasciato con il procuratore? Mi ha detto “in bocca al lupo” per il Tour de France».


Il varesino partirà oggi per la Francia, dove comincerà a visionare i finali delle tappe alpine del Tour, accompagnato da Bjarne Riis, team manager della Csc. «Al Giro ho ripensato molto poco - ha detto -. In questi giorni mi sono dedicato soprattutto alla famiglia e al Tour. Cosa mi aspetto? Di fare molto bene, come negli ultimi due anni».

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