Da Simpson, baronetto in bici, a Boardman

Inghilterra contro Scozia; Brad Wiggins contro David Millar: questo il primo duello al Tour de France. Wiggins, campione olimpico e mondiale dell’inseguimento, abita proprio a Londra, vicino ad Hyde Park. Se la giocherà con David Millar, scozzese campione del mondo della cronometro nel 2003, titolo che poi gli fu revocato per positività. Millar il giallo l’ha già vestito per tre volte, e nel 2000 ha vinto il cronoprologo.
Nel Pro Tour sono sette i britannici: Charley Wegelius della Liquigas che vive nel varesotto, l’astro nascente Cavendish, inglese dell’Isola di Man, Hammond, Hunt e Kummings, oltre a Wiggins e Millar. Al Tour ci sarà però anche Gearait Thomas, speranza della Barloworld.
Ma il ciclismo britannico ha avuto anche due autentici fuoriclasse: uno su strada e l’altro su pista. Tommy Simpson, baronetto che vinse il mondiale del ’65 e morì al Tour de France ’67 scalando il Mont Ventoux, stroncato dalla calura e da «pozioni magiche». E Reginald Harris, quattro volte campione del mondo della velocità tra il ’49 e il ’54.
Grandissimo specialista di corse contro il tempo e primatista dell’ora Chris Boardman.

Più folkloristico che altro lo scozzese Grahame Obree. Buoni corridori Barry Hoban (8 vittorie di tappa al Tour), Sean Yates e lo scalatore scozzese Robert Millar, che nel 1984 fu maglia a «pois» al Tour. Senza dimenticare l’oriundo italiano Max Sciandri.

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