Sindacati in rivolta contro la Serravalle

Cgil, Cisl e Uil: «Privilegi e immobilismo nella società in mano alla Provincia»

«Soldi ai soli soliti (ig)noti, agli amici degli amici: incentivi, una tantum, premi ad personam da decine di migliaia di euro». È la denuncia siglata da Cgil-Cisl-Uil della Milano Serravalle. Che ancora una volta mettono sott’accusa il vertice dell’autostrada Milano-Genova e delle tangenziali milanesi «a più di un anno dall’insediamento» trascorso «senza che sia stato presentato il piano industriale».
Ragione di più, secondo i Confederali, per preannunciare una tornata di scioperi e di assemblee spalmate nell’arco di due settimane. Appuntamenti dove, spiegano i rappresentanti sindacali nei volantini diffusi ai caselli, saranno illustrati i «risultati di questi dodici mesi» cosa che, dicono, «è abbastanza semplice dal momento che non c’è nulla da descrivere o resocontare, se non la palese e completa assenza degli interventi tanto promessi quanto necessari per rimediare a quell’arretratezza di strutture e di servizi che Serravalle offre agli automobilisti e ai cittadini».

Occasione però, aggiungono, per raccontare il «pressappochismo gestionale» culminato «nell’inferno di ghiaccio di fine anno», quella nevicata di stagione - costata poi alla società di Assago «una multa salatissima da parte di Anas, 150mila euro» - la cui responsabilità, ricordano Cgil-Cisl-Uil, è stata addossata «agli automobilisti che viaggiano senza le catene a bordo» mentre la colpa era «di una dormiente concessionaria e di una scorta di sale insufficiente a garantire la normale spargitura sul manto autostradale». Tutto chiaro? Inutile (ri)leggere quindi le cronache di quei giorni di fine dicembre, le note stampa e i virgolettati dei vertici societari.

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