Minacciano «azioni forti» per farsi ascoltare dal Comune. Sarà un escalation. Ma sono pronti ad arrivare fino «allo sciopero dei mercati generali», con il rischio che i negozi della città rimangano senza rifornimenti di frutta e verdura. Dopo le polemiche di Milanosport e inquilini delle case popolari, ora sul piede di guerra sono i lavoratori di Sogemi. Due sere fa si sono riuniti l’assemblea dopo che il sindaco ha sostenuto senza mezzi termini che la società che gestisce l’Ortomercato «rischia di fare la stessa fine della Zincar», l’ente che si occupava di progetti di energie alternative, fallito nel 2008. Giuliano Pisapia ha avvertito che Sogemi è sommersa dai debiti, circa 24 milioni di euro a fronte dei sedici di fatturato. Sarebbe pronto ad azzerare il Piano di riqualificazione e rilancio approvato con voto bipartisan del consiglio solo lo scorso 28 aprile, un mese prima delle elezioni, e con la benedizione di sindacati e operatori del settore per trasferire i mercati generali e valorizzare l’area di via Lombroso. Tra gli indirizzi sul tavolo, l’area Expo o Porto di Mare. Ma ancora più probabile la possibilità di affidare gestione e anche costruzione dei nuovi mercati a un privato. La Rsu (che riunisce i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil) le definisce «ipotesi allarmanti». Innanzitutto riferisce «il disagio provato dai lavoratori a leggere notizie che infangano non solo l’immagine della società ma anche tutto quello di buono che i dipendenti hanno fatto fino ad oggi». I lavoratori hanno deciso di convocare un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte (grossisti, cooperative, acquirenti) «per affrontare la grave situazione, c’era un impegno del Comune». All’Ortomercato operano circa 9mila persone e sono rappresentate 4mila aziende, i sindacati dei lavoratori chiedono «che il sindaco finalmente ci convochi» ma faranno le barricate contro «privatizzazione e trasloco. Non può gettare al vento un accordo sottoscritto con l’ex giunta Moratti dopo una lunga mediazione e approvato con il voto bipartisan dell’aula». Anche il consigliere del Pd David Gentili davanti a Pisapia due giorni fa ha espresso le stesse perplessità. Se si percorreranno altre strade, i mercati resteranno comunque altri anni in strutture fatiscenti. Lo sa bene anche l’associazione dei grossisti (Ago), Alberto Albrizzi ricorda che parte dell’accordo con Comune e Sogemi prevedeva la copertura dei costi di bonifica dei tetti dall’amianto da parte dei 70 operatori. I lavori sono in ritardo di 6 mesi ma contavano di versare comunque entro ottobre l’ultima tranche di 2,4 milioni. Ora «visto che Pisapia ci tratta da burattini e rimette in discussione gli accordi, come è nel nostro diritto blocchiamo i pagamenti fino a opere finite. Spiegherà la situazione ai lavoratori che busseranno a Palazzo Marino per reclamare gli stipendi. Altro che suonare i fischietti, la prossimo volta gli porteremo i pomodori in piazza Scala».
Il presidente Pdl della Commissione di controllo sulle partecipate Giulio Gallera ha incontrato ieri Ago e Rsu e convocherà una seduta: «Sono allibito per le parole del sindaco, Sogemi non è paragonabile a Zincar, ha svolto un enorme lavoro di risanamento.
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