Il sindaco disarma i vigili urbani

Veltroni scivola sulle armi ai vigili, tenta di mettere in piedi una polemica politica con l’opposizione e finisce bacchettato anche dai sindacati dei pizzardoni. Tutto comincia in Campidoglio quando il sindaco-leader del Pd critica l’armamento dei vigili e «smonta» la qualifica di agenti di pubblica sicurezza della polizia municipale, riducendone l’azione a un ambito solo amministrativo. «Non abbiamo bisogno di moltiplicare le polizie, ognuno faccia il proprio lavoro», taglia corto il primo cittadino. I vigili con la pistola? Per Walter armare i pizzardoni «non è la soluzione del problema: ognuno deve fare il proprio lavoro, non possiamo esporre al rischio la vita di nessuno: quando si dà in mano una pistola bisogna saperla usare, essere stati assunti apposta e addestrati». Infine, la stoccata diretta ad An, che da tempo sostiene la necessità di armare il corpo. «Queste sollecitazioni - conclude il sindaco - spesso arrivano da ambienti politici, i vigili urbani sono molto più responsabili».
Vista la premessa, la prima replica arriva proprio dal partito di Gianfranco Fini, per bocca di Dario Rossin. Il vicepresidente della commissione Sicurezza risponde al sindaco accusandolo di voler «come al solito spostare l’attenzione dai problemi». «Dire che la Municipale ha solo un ruolo amministrativo e glissare sui gravi rischi che essa corre - spiega Rossin - è molto grave. La Municipale, voglio ricordare, ha anche funzioni di pubblica sicurezza». «Non vogliamo sceriffi o pistole selvagge in città - prosegue l’esponente di An - e per prima cosa, infatti, abbiamo proposto un corso di addestramento e delle prove psico-attitudinali per i vigili che faranno volontaria richiesta di armamento. In secondo luogo la delibera prevede anche la normativa di regolamentazione del Corpo, che mi risulta mancante». E quanto alle accuse veltroniane («un sindaco che non ha più sotto gli occhi Roma da molto tempo») dirette al suo partito, Rossin chiosa: «Non credo sia il caso di affermare che le sollecitazioni arrivano da ambienti politici, si legge tutti i giorni che la categoria, aggredita da ogni parte, chiede a gran voce di essere tutelata. Se il sindaco parla per conto dei vigili, allora proporremo un referendum all’interno del corpo». Stessi toni per il consigliere di An Fabrizio Ghera: «Se la polizia municipale deve svolgere mansioni meramente “amministrative”, il sindaco spieghi perché invia gli agenti a sgomberare campi nomadi o case popolari».
Anche i sindacati criticano Veltroni. «Il sindaco dimostra di ignorare i contenuti della legge 65/1986 e della legge regionale 1/2005 - attacca Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm - quando dichiara che i vigili hanno solo una funzione amministrativa, visto che invece sono anche agenti di pubblica sicurezza.

Che armare i vigili significhi poi creare un’altra polizia è la solita battuta che Veltroni fa ogni volta che si trova a parlare di questo argomento, suggeriamo ai suoi collaboratori di cambiargli il copione, visto che a Torino, Milano, Bologna, Napoli, Firenze, Palermo, Catania o Genova tutti i poliziotti municipali sono armati e non vi sono mai state controindicazioni». «Una polizia municipale ben motivata, ben diretta e ben equipaggiata non è né di destra né di sinistra ma è una garanzia per tutti, cittadini e non», sostiene l’Ospol,

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