«Solo sparate». Per il Pdl laspirazione leghista ad avere il sindaco di Milano nel 2011 è roba da campagna elettorale. Il coordinatore nazionale Ignazio La Russa e quello regionale Guido Podestà usano parole diverse, per dire la stessa cosa: «Un sindaco leghista a Milano? Non scherziamo».
«La Lega vive di queste sparate - assicura il ministro -, ma la Lega è, e resterà, il secondo partito della coalizione, e a grande distanza dal primo».
Il Pdl è sicuro che con la Lega ci sia sì una competizione, ma sana e benefica. «A Salvini - osserva La Russa - ricordo che quando la Lega ha espresso il sindaco a Milano, che io votai al ballottaggio, non portò fortuna. Quello è stato il peggior periodo per Milano e non portò fortuna neppure alla Lega, infatti Formentini se ne andò approdando ad altri partiti».
Il coordinatore del Pdl, Guido Podestà, ribadisce il concetto: «Un leghista sindaco di Milano? Il nostro candidato tra un anno si chiama Letizia Moratti».
La Lega è tutta protesa nella competizione fra alleati-avversari, il Pdl, con i suoi dirigenti, tiene ben presente la sfida principale, quella con il Pd e la sinistra: «Abbiamo ottenuto 15 anni di risultati straordinari in Regione - ha detto Podestà -, ma i cinque anni che ci aspettano sono fondamentali».
Bossi, intanto, getta acqua sul fuoco: «Adesso cè la Moratti. Non si parla di cose futuribili. Adesso pensiamo alle Regionali. Lanno prossimo è ancora lontano, tanto, io e Berlusconi gli accordi li troviamo».
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