Il sindaco: «Referendum e voto nello stesso giorno»

Election day in salsa meneghina? Perché no? La proposta dall’ex assessore all’Ambiente del Comune Edoardo Croci fondatore del comitato «Milanosimuove» di accorpare referendum ambientalisti e comunali vede d’accordo anche il sindaco: «Penso sia un’ipotesi giusta perché indubbiamente limiterebbe i costi dei referendum, accorpandoli appunto alle elezioni amministrative», ha spiegato ieri. La proposta, però, ha sottolineato Letizia Moratti, «prevede un cambio di legge». «Spero - ha concluso - che questa modifica di legge si possa attuare nei tempi tecnici che consentano l’accorpamento».
Per poter organizzare l’«election day», appunto, è necessario che il Parlamento modifichi l’articolo 8 del «Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali» (n. 267/2000) laddove prevede che i referendum «devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali».
Il sindaco non ha le competenze? Una strada potrebbe essere quella di inserire la modifica al Testo unico nel maxi emendamento «Mille proroghe» su cui dovrebbe essere votata la fiducia. Un piccolo lavoro di diplomazia e coordinamento politico tra Milano e Roma potrebbe permettere l’operazione in corsa. Su questo almeno puntano gli ambientalisti. «Bene le dichiarazioni del sindaco. Ora occorre muoversi nei confronti di Roma perché operi questa modifica di buon senso» l’appello lanciato dal capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino Enrico Fedrighini. «Fa piacere che il sindaco concordi e sia d’accordo - commenta Croci -. Ci appelliamo ai parlamentari di ogni parte perché inseriscano questa modifica a tutela delle scelte dei cittadini».
La seconda strada potrebbe essere quella di fissare le consultazioni il sabato precedente le amministrative, che si terranno una domenica e lunedì di maggio. Secondo il regolamento, infatti, spetta al sindaco fissare la data del referendum. D’accordo con il prefetto, dunque, Letizia Moratti potrebbe chiedere appunto una tre giorni elettorale. In questa maniera il risparmio - argomento che tocca la sensibilità di molti in questi tempi - sarebbe garantito.
Forse però Letizia Moratti ha fatto il passo più lungo della gamba, ovvero non ha tenuto conto della sua maggioranza: né Pdl né Lega, infatti, appoggiano la proposta. «Il sindaco ha fatto un ragionamento relativo all’economia - prende le distanze il capogruppo Pdl Giulio Gallera - ma è meglio non confondere il livello della campagna elettorale con quello dei referendum. Pensiamo, infatti, che sia meglio indire le consultazioni dopo le amministrative».

Dello stesso parere Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega: «Referendum ambientalisti e amministrative sono argomenti diversi che vanno tenuti ben separati. Evidentemente, però, gli ambientalisti hanno deciso di trattare i referendum sull’aria politicamente».

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