Il sindaco scopre l’intolleranza: «Troppi criminali»

da Roma

«È un autentico orrore, è l’espressione di una violenza che da qualche mese ha cominciato a manifestarsi nella nostra città». Sì, magari Roma «era la città più sicura del mondo», ma adesso «è cambiato il clima» e bisogna «intervenire con provvedimenti immediati assumendo iniziative straordinarie e d’urgenza sul piano legislativo in materia di sicurezza». Insomma, c’è stata «un’invasione di criminali» e «occorrere chiudere presto i boccaporti».
Chi è che parla, il leghista Roberto Calderoli? O Gianni Alemanno, capo dell’opposizione in Campidoglio? No, errore, è lui, è proprio Walter Veltroni. Chiusa la festa del cinema, il sindaco-segretario del Pd ha improvvisamente scoperto che la vetrina s’è rotta e lancia l’allarme, subito raccolto da Palazzo Chigi, che trasformerà in decreto il ddl sulla sicurezza. «Da giugno ad oggi - dice Veltroni - si sono verificati diversi episodi di violenza che testimoniano di un cambiamento di clima. Come l’aggressione al ciclista, quella a Tornatore, quella alla consigliera comunale, o la violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Stanotte poi un fatto orrendo».
Sotto il red carpet dell’Auditorium, ecco dunque le storie ordinarie di una Roma impaurita. Il sindaco non vuole «fare generalizzazioni», però punta il dito contro la Romania. «In questa, come in altre grandi città, c’è stato un massiccio arrivo di comunitari.

Non di immigrati che vengono qui per campare, ma di criminali. Il 75% degli arrestati viene da un solo Paese e tutti gli episodi hanno la stessa modalità». Veltroni il buono chiede perciò la linea dura: «I prefetti devono poter espellere questa gente».

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