Il sindaco scrive a Sgarbi: "Vieni alle tue mostre"

Dopo avergli tolto le deleghe, la Moratti invita l’ex assessore a partecipare a inaugurazioni e cerimonie. Il critico non se l’è fatto dire due volte: ieri sera era al Pac. Incontro a Roma con Alemanno: "Vorrei un incarico ma senza polemiche"

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò... «Caro Vittorio, ritengo importante la tua partecipazione alla mostre e alle intitolazioni che tui hai promosso, riconoscendo il valore dell’attività da te svolta al riguardo». Da quando sei partito c'è una grossa novità, l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va... «Voglio perciò invitarti personalmente alle inaugurazioni e cerimonie che si svolgeranno, a cominciare da quelle di oggi (ieri, ndr». Dopo il taglio, il sindaco si dà al cucito, cercando di recuperare il rapporto con l’ex assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha licenziato giovedì scorso. Passata la rabbia ed eliminata alla radice la causa di tanti mal di pancia ieri mattina Letizia Moratti, che ha assunto temporaneamente le deleghe alla Cultura, ha preso carta e penna e ha scritto al suo ex assessore ribelle, già volato a Roma per ricevere nuovi incarichi. Nelle motivazioni scritte giovedì per il ritiro delle deleghe, «mancanza di rispetto per la Giunta comunale, nei confronti dei cittadini rappresentati nel suo ruolo di assessore e quindi rottura del rapporto di fiducia con il Sindaco e con i colleghi assessori». Più conciliante invece la lettera: «La revoca della tua delega da assessore, non incide nella stima che ho nei tuoi confronti come uomo di cultura. Spero che accetterai l’invito e colgo l’occasione per salutarTi cordialmente». Firmato Letizia Moratti.
Il critico d’arte con il vizio del presenzialismo non se lo fa ripetere due volte e accetta l’invito: ieri sera, infatti, dopo aver incontrato il neo sindaco di Roma, Gianni Alemanno, era all’inaugurazione della mostra di Aaron Demetz e di Adelchi Mantovani al Pac di via Palestro. «Un colloquio di grande soddisfazione», ha commentato, a proposito dell’incontro con Gianni Alemanno il critico - che rimarrà senza poltrona fino alla settimana prossima, finché cioè, non sarà formata la nuova giunta dell’Urbe - mantenendo un aplomb che non gli è proprio. Forse ha imparato la lezione? «Voglio tornare a Roma ma con una funzione in cui non ci siano polemiche - ha aggiunto Sgarbi -. So di essere ingombrante, ma il mio è ingombro di sostegno. Ora chiedo che non mi si veda come un elemento di polemica», continua l’assessore. Che non ha mancato di rispedire al mittente le motivazioni del suo licenziamento, come ha scritto nella lettera di risposta al sindaco.

«Prendetemi come sono, sarò leale, come del resto sono stato a Milano», commenta. Alemanno però non cade nel tranello dell’autocritica sgarbiana: «Per lui si profilano ruoli tecnici, non assessorili» ha specificato dopo l’incontro.

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