Caro Lussana, riguardo alla lettera contenente frettolose e superficiali precisazioni del capogruppo Ds in Consiglio Regionale, da voi pubblicata sulledizione dell 1 aprile, vi sarebbero tali e tante cose da eccepire da poter avviare una chilometrica diatriba. So che ciò non è possibile, per cui mi limiterò a poche osservazioni. Per farlo, riporto parte del testo della lettera in questione.
«(...) dar vita ad una giornata in ricordo di tutte quelle azioni che, nei giorni successivi all8 settembre, contribuirono allavvio della lotta di liberazione. In particolare si fa riferimento alla scelta operata dalla squadra navale da battaglia, dislocata alla Spezia che, salpata nella notte tra l8 e il 9 settembre per raggiungere la destinazione concordata nelle clausole armistiziali, venne attaccata nei pressi della Maddalena dallaviazione tedesca, affondando poco dopo con 1352 uomini dellequipaggio e lo stesso Ammiraglio Bergamini, comandante della squadra navale della Spezia. Tale episodio ben esemplifica il comportamento di molti militari che, anziché cadere nelle mani delle truppe tedesche, impegnate nelloccupazione sistematica del paese, sacrificarono la loro vita per restituire dignità e prestigio al nostro paese».
Innanzitutto, cè da sottolineare confusione e pressapochismo nellindicare «la scelta operata dalla squadra navale per raggiungere la destinazione concordata nelle clausole armistiziali».
Non vi fu alcuna scelta e non vi fu nulla di concordato.
Lordine di dirigere le navi verso Malta e di consegnarsi agli Inglesi (risparmio per carità di Patria i dettagli tecnici sulla posizione dei cannoni e sulle insegne da issare a riva), fu diramato da Supermarina per unimposizione degli Alleati secondo la formula «undiconditional surrender».
Poi, nella surriportata descrizione si parla di un affondamento della squadra navale, mentre doveva essere citata lammiraglia «Regia Nave Roma» (Corazzata da 35mila tonnellate) issante le insegne dellammiraglio Carlo Bergamini, allepoca Comandante in Capo della flotta in mare e non comandante della squadra navale della Spezia.
Il tragico episodio dellaffondamento della corazzata Roma, poi, non esemplifica proprio nulla. Il sacrificio dellequipaggio e dello stato maggiore della nave ammiraglia, fu soltanto un dolorosissimo evento bellico che nulla ha a che fare con la resistenza. I marinai della Regia Nave Roma non erano certamente oltre le Bocche di Bonifacio per resistere ai tedeschi, ma (e ciò purtroppo non lo si saprà mai) perché probabilmente lammiraglio Bergamini meditava lautoaffondamento della squadra o la consegna delle navi alla neutrale Spagna. Ciò, per evitare lonta della resa senza combattere.
Per maggiore chiarezza allego una lettera del figlio dellammiraglio Bergamini (riportata qui accanto, ndr) , scritta a Montanelli nel maggio di sei anni fa, nella quale - da fonte attendibile - viene ricostruita la vicenda di quei giorni terribili.
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