La sinistra contro Muccioli «Lui alla Asl? È un insulto»

Un attacco durissimo. «Dare incarichi di consulenza a chi ha incarnato un fallimento, sarebbe un insulto alla sanità e ai cittadini». Così il consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà Luca Gibillini ha commentato la notizia di un possibile incarico che l’Asl Milano 1 potrebbe affidare ad Andrea Muccioli in tema di tossicodipendenze. «Ci auguriamo che l’Asl non compia questo atto che suona come favore personale agli amici degli amici e che non ha nessuna motivazione attinente alle politiche pubbliche di prevenzione e lotta alle dipendenze» visto che, prosegue Gibillini, «il sistema San Patrignano, oltre che economicamente, ha fallito anche dal punto di vista educativo». Un fuoco di sbarramento dell’ultrasinistra anche se nulla ancora c’è di ufficiale sull’intenzione del governatore Roberto Formigoni di nominare il figlio di Vincenzo, il fondatore della comunità di san Patrignano, come delegato alle droghe e dipendenze per Regione Lombardia. Una «notizia che ci lascia letteralmente sconcertati», avevano detto Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli, del gruppo di Sel in Regione. «Considerato che la nomina non è ancora stata formalizzata, auspichiamo un ripensamento. In caso contrario, si tratterebbe oltretutto di uno schiaffo inaccettabile al terzo settore che in Lombardia vanta esperienze e risorse professionali e umane di grande livello, da anni impegnate nella prevenzione e nel contrasto al consumo di sostanze stupefacenti».


Una vicenda, quella di Andrea Muccioli, già legata a Milano, dato che è stato a lungo l’uomo di fiducia della famiglia Moratti, in particolare Letizia e Gian Marco i principali finanziatori di San Patrignano. Solo ad agosto il divorzio per le divergenze sulla gestione della comunità.

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