La sinistra demolisce l’edilizia e respinge l’aiuto del Pdl

Il centrodestra sale sull’Aventino in rivolta contro una proposta di legge che la maggioranza non solo ha ignorato, ma non ha voluto neanche discutere in commissione. Depennata dall’ordine del giorno, rifiuto netto anche per l’audizione: per le proposte della minoranza sembra non esserci spazio.
La rivolta dell’opposizione in consiglio regionale la guida Nicola Abbundo primo firmatario di un pdl di modifica alla normativa sull’edilizia abitativa. «Ma questo diritto a proporre le leggi è ormai solo un aspetto di facciata- si sfoga Abbundo- perché la maggioranza ostacola sistematicamente, con il potere dei numeri, qualunque proposta venga da noi, quale che sia il contenuto». E quello che conteneva il progetto di legge tanto inutile, secondo la maggioranza, da non essere neanche degno di una discussione nella VI commissione, era un tentativo di dare una «drizzata» alla legge di edilizia abitativa promosso dalla giunta regionale, non ancora entrato in vigore, ma fortemente criticato dagli addetti ai lavori.
In maniera particolare criticato dai costruttori perché impone una quota molto elevata che, a fronte di nuove costruzioni, l’impresa deve destinare ai Comuni e all’Arte. «Si tratta di una operazione demagogica che mette in ginocchio questo settore, è la ricetta finale per demolire il mercato ligure delle costruzioni, dopo non aver saputo trovare un rimedio per le piccole e medie imprese in crisi. I costruttori hanno troppi obblighi» ricorda il capogruppo di Moderati per il Pdl. Una battaglia che prosegue anche per tentare di dare un’impronta seria ad enti che, secondo i gruppi della minoranza in Regione, non hanno saputo svolgere con responsabilità il proprio compito: garantire la casa ai meno abbienti. È scandaloso che la Giunta regionale chiami il privato a svolgere compiti che non è stata capace di garantire e che faccia assicurare ad altri le regole del welfare che la legge gli impone di erogare».


Non solo nel merito della legge, i consiglieri del centrodestra (oltre ad Abbundo ci sono Matteo Marcenaro, Luigi Morgillo, Gabriele Saldo, Gianni Plinio, Giovanni Macchiavello e Angelo Barbero) contestano l’atteggiamento della commissione con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giacomo Ronzitti nella quale chiedono la tutela della minoranza: «Il comportamento del centrosinistra- scrivono gli esponenti del Popolo della libertà- rappresenta l’ennesimo sopruso ai nostri danni: i diritti della minoranza devono essere garantiti in tutte le sedi. Per come stanno le cose, ad oggi siamo impediti di svolgere il nostro mandato».

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