A destra può darsi che non esistano gli intellettuali o, se esistono, siano degli individualisti metodologici. Ma a sinistra, dove sono sempre stati numerosi e organici alla causa, ultimamente stanno diventando primedonne e litigiosi oltre il limite.
Lultimo atto della faida che sta lacerando lala culturale della sinistra democratica, capace di ricompattarsi solo in chiave antiberlusconiana, coinvolge in questi giorni i nomi più belli della «giovane» critica militante. Carla Benedetti e Andrea Cortellessa. I quali, partendo da una discussione sul film-documentario Senza scrittori realizzato dal primo e criticato dalla seconda, finiscono per stroncarsi a vicenda, mandando al tappeto, con due ganci incrociati, il mito della sinistra culturale moderata e intelligente. La Benedetti firma sul sito Il primo amore (e in versione riveduta sullEspresso) un impietoso atto daccusa (che sul sito ha come sommario: «Perché in Italia la profondità e il coraggio vengono osteggiati soprattutto a sinistra?») contro i cosiddetti «giri», cioè le lobby di potere, che infestano la cultura; contro i qualunquisti e i pressapochisti che non vedono quanto ancora di buono si produce nel Paese; e contro coloro che, da sinistra, attaccano le uniche vere «voci fuori dal comune» come Roberto Saviano e Antonio Moresco accusandole di essere di destra. Concludendo con una frase di una violenza agghiacciante: «Nellultimo decennio gran parte della sinistra sembra aver fatto di tutto per consegnare la vita culturale a una mediocrità di mera sopravvivenza. Ha persino agito in senso contrario allidea di egemonia, chiudendo spazi alle voci più abrasive, mentre i giornali di destra si affrettavano ad accoglierle» (questultimo passaggio tagliato sullEspresso).
Una Benedetti dalla lingua tagliente. Ma, a detta di Cortellessa che le risponde su Affaritaliani.it, anche biforcuta: «Questa eroina del libero pensiero e della parresìa sostiene due diverse verità: sullEspresso Umberto Eco e la rivista Alfabeta2 sono la prova autoevidente della vitalità della cultura italiana, sul Primo amore quelle di Alfabeta2 sono invece stanche rimasticazioni».
A sinistra faida continua tra critici
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