La sinistra di lotta e di governo non dimentichi la democrazia

La sinistra continua nella sua schizofrenica lotta intestina tra potere e lotta alla democrazia. L’assenza, per fortuna, della lotta di classe in questo nostro Paese causa nella sinistra di lotta e di governo contorcimenti insopprimibili. I compagni vorrebbero la rivoluzione, che per la Sinistra italiana, a giudicare dagli atteggiamenti e dalle dichiarazioni, è qualcosa di molto simile alla totale anarchia; ma, al tempo stesso, vogliono nell’immediato mantenere il potere sulla Nazione. Questo potere che li avvelena dentro e fuori sta però avendo un effetto opposto rispetto alla famosa teoria di Giulio Andreotti, secondo cui «il potere logora chi non ce l’ha». Ebbene, pare proprio che a questa sinistra senza principi ma con molti odii e scheletri nell’armadio, il potere, allo stato attuale, faccia davvero male. Essa ha costruito le basi del suo dominio appoggiandosi all’occorrenza a fasce impresentabili della nostra società. Le ha coccolate e vezzeggiate nonché troppo spesso giustificate. Ora, quelle creature si rivoltano proprio contro i loro padri che non riescono più a gestirle. Ciò è dovuto essenzialmente a un fatto: un potere, qualsiasi potere, che si fonda sulla bugia non può produrre che bugie ed errori. Questa è la sinistra italiana, non quella dei suoi elettori, ma quella dei dirigenti dei partiti che la compongono. Gente avvezza a raccontarle e spararle grosse convinta che il popolo bue sia sempre lì a prender su, e invece, capita che quello stesso popolo, che la Sinistra sommamente schifa, ora abbia capito che qualcuno gioca sporco. Ecco allora una motivazione alle tante scelte sbagliate e ipocrite dei politburo italiani: dall’Irak all’Afghanistan, dall’Irpef all’Ici, dal senso dello Stato a uno Stato che fa senso.

Perché non si amministra così la cosa pubblica, giocando con i cittadini come un signore feudale avrebbe potuto fare impunemente con i suoi sudditi. Che alla sinistra piaccia o no, e credo che proprio non le piaccia, l’Italia è una democrazia!

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