«Titoli affascinanti che nascondono temi molto elitari». Carlo Masseroli, ex assessore allUrbanistica e ora consigliere del Pdl sui banchi dellopposizione, avverte che la sostenibilità economica dei progetti che proposti con i 5 referendum ambientali «sarà molto delicata». Dal raddoppio del verde alla riapertura dei Navigli, «tutti i quesiti toccano argomenti condivisibili, ma anche ambiti molto tecnici». Si riferisce in particolare allestensione di Ecopass, e il sospetto dellex assessore è che i milanesi non abbiano fatto bene i conti delle conseguenze. «Le iniziative previste andranno a toccare direttamente le tasche dei cittadini», con il pedaggio da 5 a 10 euro, «o ridurranno altri interventi importanti, come lhousing sociale». Ora «rendere veri questi referendum non sarà una partita facile per la nuova amministrazione». Lesponente del terzo polo Manfredi Palmeri chiede di «convocare entro luglio una seduta del Consiglio comunale» perché «ora è necessario che anche laula si pronunci su quanto di propria competenza e dia un indirizzo alla giunta». Preoccupato il vicecoordinatore regionale del Pdl, Carlo Fidanza. Perchè «se la giunta Pisapia delibererà in linea con le proposte del referendum cittadino sullambiente, Milano conoscerà un blocco senza precedenti». Lestensione di Ecopass, delle aree pedonali con lintera pedonalizzazione del centro, lestensione delle zone a velocità moderata «si traducono in una città mummificata, nemica del lavoro e dello sviluppo. Credo che tra un po molti milanesi capiranno la differenza tra lambientalismo ideologico e una pragmatica tutela della qualità della vita». Lex sindaco Letizia Moratti si è recata invece a votare 5 sì ieri mattina in via della Spiga, ha ritirato anche la scheda sul nucleare.
Soddisfatto il segretario metropolitano del Pd Roberto Cornelli che dopo la vittoria di Pisapia festeggia «anche in questa occasione il grande vento di cambiamento. Da Milano è partita la voglia di innovazione e partecipazione e sarà difficile fermarla». Il consigliere comunale Pd Carlo Monguzzi, ex verde e paladino di tante campagne ambientaliste, parla di «un sogno che si realizza, dopo tanti anni di passione e militanza vedo che tantissimi milanesi ci chiedono attraverso i referendum una svolta chiara e coraggiosa: una città più vivibile, più pulita e più sana, ora dovremo dimostrare di essere allaltezza della sfida». Larchitetto Stefano Boeri, assessore alla Cultura con deleghe ad Expo, si concentra sul sì al mantenimento anche dopo il 2015 del parco agroalimentare che lui aveva disegnato per lEsposizione e che ora, dopo lacquisto dei terreni (anche da parte del Comune) e lasse tra il governatore Roberto Formigoni e Giuliano Pisapia, sta agitando il neo assessore. Che ieri è stato protagonista di uno scontro acceso con lad della società Expo Giuseppe Sala. «La volontà dei milanesi conferma lintenzione di mantenere e valorizzare nel dopo evento il grande parco agroalimentare previsto dal dossier presentato dalla società Expo e approvato dal Bie lo scorso novembre», sottolinea Boeri.
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