La Siria è pronta a fare la sentinella di se stessa. La notizia, se non arrivasse dalla bocca del segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, sembrerebbe perfino surreale. Ma tantè. Il presidente Bashir Assad, dopo aver contribuito per anni al trasferimento di armi e munizioni negli arsenali di Hezbollah, si dice pronto a montare la guardia alla propria frontiera per bloccare ogni rifornimento bellico destinato alla guerriglia sciita.
Il repentino giro di boa arriva subito dopo la visita a Damasco di Kofi Annan. Al centro dellincontro tra il presidente siriano e il numero uno dellOnu vi sono, ovviamente, le delicate questioni riguardanti lapplicazione della risoluzione 1701, cardine del fragile cessate il fuoco al confine libanese-israeliano. La più delicata tra le questioni spinose riguarda proprio il pattugliamento del confine libanese, attraversato per anni dalle migliaia di convogli che hanno riempito di missili, armi anticarro e munizioni gli arsenali del Partito di Dio. Il paragrafo numero 15 della risoluzione richiede esplicitamente lapplicazione di un embargo sulle forniture di armi a Hezbollah e impone al Libano di garantire il controllo dei propri confini e di tutti i punti daccesso ai propri territori. Il primo ad invocare il rispetto della 1701 è ovviamente Israele, deciso a non togliere il blocco aereo navale fino a quando i caschi blu della rafforzata missione Unifil non garantiranno lapplicazione dellembargo.
A rendere impossibile lapplicazione di quel capitolo della 1701 ci ha già pensato il presidente Bashir Assad minacciando la chiusura della frontiera e lisolamento economico commerciale del Libano in caso di dispiegamento della forza internazionale ai propri confini.
Considerate queste premesse lunica via duscita, benché surreale, era chiedere ai siriani di garantire lapplicazione dellembargo. E così Kofi Annan ha fatto. Subito dopo lincontro con Bashir Assad, il segretario dellOnu ha spiegato che dora in poi la Siria intensificherà i controlli lungo la sua frontiera, e «quando possibile» collaborerà con lesercito libanese per svolgere operazioni di pattugliamento congiunto. «Il presidente Assad, dopo aver ribadito la sua contrarietà alla presenza di truppe straniere lungo la frontiera libanese-siriana, mi ha garantito - ha spiegato limperturbabile Annan - che la Siria prenderà tutte le necessarie misure per consentire la piena applicazione della risoluzione 1701». Secondo il segretario generale dellOnu il presidente siriano è anche pronto ad esercitare la sua influenza su Hezbollah per garantire la liberazione dei due soldati israeliani rapiti dai guerriglieri sciiti lo scorso 12 giugno. In cambio Assad pretende precise garanzie sulla liberazione di alcuni siriani detenuti nelle carceri israeliane.
Ora bisognerà vedere se gli impegni assunti dal presidente siriano con Kofi Annan soddisferanno anche Israele. Le prime reazioni del governo di Ehud Olmert sembrano improntate a un totale scetticismo.
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