Damasco - 8mila arresti e 800 morti. E' questo secondo le organizzazioni umanitarie il bilancio, solo parziale, delle proteste anti-regime che stanno scuotendo la Siria da metà marzo. Lo riferisce un’organizzazione umanitaria siriana, citata dalla tv panaraba al Arabiya.
L'opposizione chiede elezioni libere Mentre l’esercito continua a reprimere con la violenza ogni forma di protesta, gli oppositori al regime del presidente Bashar al Assad chiedono l’organizzazione di elezioni politiche "libere". Sul sito La rivoluzione siriana 2011 gli oppositori lanciano un messaggio chiaro all’establishment di Damasco: "Sarete la fierezza della Siria contemporanea se trasformerete la dittatura in una democrazia. È possibile farlo e i siriani vi saranno riconoscenti". Secondo i giovani siriani, che protestano da oltre un mese, "la soluzione è semplice: fermare i cecchini che sparano sui manifestanti; lasciarli sfilare pacificamente; liberare tutti i detenuti politici; avviare un dialogo nazionale; autorizzare il pluralismo politico; organizzare elezioni libere e democratiche entro sei mesi", aggiunge il testo. Dall’inizio delle proteste, tra 600 e 700 persone sono rimaste uccise e circa 8.000 arrestate o scomparse secondo fonti dell’organizzazioni non governative.
Catene umane a Banias Stamattina cannoniere sono state schierate al largo delle coste di Banias e la città è assediata. Le comunicazioni e l'elettricità sono state tagliate. Un testimone ha spiegato che carri armati sono entrati nell'area lungomare e si sono posizionati in almeno tre villaggi sunniti appena a sud della città. L'attivista ha poi aggiunto che i soldati stanno conducendo ricerche e arresti casa per casa nel distretto di al-Marqab, a poco più di un chilometro a sudest della città. Alcuni abitanti avrebbero organizzato delle catene umane per impedire ai blindati di muoversi. altre unità corazzate avrebbero circondato il vicino villaggio di Bayda e nei villaggi di Bayda e Basatin ancora più a sud. Nel pomeriggio tre manifestanti sono state uccise dalle forze di sicurezza.
Banias, sede di un'importante raffineria petrolifera e principale terminale per le esportazioni del petrolio siriano, è divisa tra musulmani sunniti e alawiti, setta della famiglia del presidente Assad e di molti dei suoi ufficiali chiave.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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