«Lemergenza terremoto per la Regione Lazio scatta già intorno alle 6 del mattino di lunedì 6 aprile, quando da Roma partiva la prima colonna mobile di volontariato della Protezione civile regionale». La Pisana fa il bilancio di una settimana di aiuti alla popolazione abruzzese. «Una settimana di interventi caratterizzata da un sempre maggiore coinvolgimento di uomini e mezzi delle associazioni di volontariato della Protezione civile del Lazio che si sono coordinate con i vigili del fuoco e le varie forze dellordine sul territorio».
A oggi la Regione gestisce direttamente 5 campi per gli sfollati del terremoto e opera complessivamente in 21 campi presenti nei 12 comuni del Centro operativo misto, territorio sul quale collabora con le regioni Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna. Squadre della Protezione civile regionale sono presenti inoltre a LAquila e nel campo di Onna, per una popolazione assistita totale di oltre 5.300 sfollati. Fino ad oggi si sono alternati sul territorio oltre 1000 volontari. Di essi sono presenti sul posto oltre 800 persone di oltre 130 associazioni provenienti dalle cinque province del Lazio. Via via che i servizi necessari al funzionamento dei campi vengono installati i volontari ridurranno progressivamente la loro presenza fino a stabilizzarsi per garantire la gestione ordinaria dei campi. Complessivamente la Protezione civile regionale ha inviato in Abruzzo circa 850 tende, 7 cucine da campo in grado di fornire oltre 2000 pasti lora, 300 stufe, 54 torri faro per lilluminazione notturna e 65 gruppi elettrogeni, oltre 200 bagni chimici e 65 docce, oltre a numerosissimi mezzi fuoristrada, escavatori e macchine movimento terra. Sono 359 i posti letto messi a disposizione della prima emergenza nei maggiori ospedali della capitale e in quelli di Rieti, Sora, Viterbo, Tivoli e Palidoro. I medici di famiglia del Lazio si sono messi a disposizione per prestare gratuitamente la propria opera. Grande anche limpegno dellAres 118 del Lazio che ha operato con elicotteri, numerose ambulanze e auto mediche trasferendo nella prima emergenza quasi un centinaio di persone negli ospedali del Lazio tra malati e feriti.
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