da Roma
Due smentite in tre giorni sono un record. E Repubblica, con i fiumi dinchiostro sul «Nigergate» e le accuse al Sismi, lha raggiunto. Palazzo Chigi ha ribadito lestraneità del governo e del Sismi «rispetto a ogni ipotesi di coinvolgimento diretto o indiretto nel confezionamento e nella veicolazione» del falso dossier, che avrebbe dovuto provare la vendita di uranio del Niger allIrak. «Avvincente nel racconto e carica di evocazioni suggestive - recita una nota -, linchiesta sconta un pesante limite, linfondatezza e linesattezza delle notizie riferite, che non possono acquistare attendibilità solo perché ben scritte. La verità esprime di per sé una forza poderosa che non teme vaglio né verifica, da cui anzi può trarre solo rinnovato vigore».
I fatti riportati «sono smentiti da riferimenti puntuali e certi, tutti inoppugnabilmente documentati. Se esiste condizione di seria preoccupazione, e purtroppo esiste», è «nella diffusione di informazioni che, oltre a essere infondate, rischiano di creare, gratuitamente, serio nocumento a interessi primari che non pare né lecito né corretto pregiudicare solo per tentare esercizi di fantasia». Limmagine del Paese, la credibilità delle istituzioni, i rapporti internazionali «non sono argomenti sui quali si è disposti a indulgere».
«Forte» è il «dovere di salvaguardare sicurezza e incolumità, senza trascurare la dignità, di funzionari del Sismi esposti, con improvvida disinvoltura, a rischi gravissimi, in prima persona», quanto per chi con loro «intrattiene relazioni in un modo carico di subdole insidie e di esiziali pericoli (...).
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